
L’annuncio arriva nello stesso giorno in cui il Gruppo editoriale guidato da Carlo De Benedetti ha comunicato di aver acquisito il controllo della società Mo-Net mediante l’acquisto di una quota pari al 51% del capitale.
L’annuncio arriva nello stesso giorno in cui il Gruppo editoriale guidato da Carlo De Benedetti ha comunicato di aver acquisito il controllo della società Mo-Net mediante l’acquisto di una quota pari al 51% del capitale.
Dopo la pubblicazione dei dati preliminari, gli analisti di alcune importanti banche d’affari hanno rivisto al ribasso anche la loro valutazione sul titolo della compagna telefonica italiana, tenendo conto anche delle incertezze in merito alla cessione della controllata Telecom Italia Media.
Scaroni risulta indagato per corruzione di pubblici ufficiali stranieri, in particolare la sua responsabilità riguarderebbe un incontro da lui avuto a Parigi con Farid Bedjaoui, algerino di nazionalità francese e nipote dell’ex ministro degli Esteri algerino. All’incontro avrebbero partecipato anche il ministro dell’Energia Khelil e il responsabile Eni per il Nord Africa, Antonio Vella.
L’Ebitda è sceso del 20,9% a 101,8 milioni di euro, tuttavia se si esclude l’impatto del sisma la marginalità sarebbe stata superiore di circa 31 milioni. L’utile netto rettificato è invece calato del 28,2% a 42,1 milioni, con un impatto del terremoto stimato in circa 20 milioni.
In particolare, gli analisti di Kepler, Nomura, Banca Akros e Equita sim hanno ribadito rating “buy” sul titolo, continuando quindi a consigliare agli investitori l’acquisto delle azioni Terna, e al contempo hanno alzato il prezzo obiettivo rispettivamente da 3,4 euro a 3,5 euro, da 3,3 euro a 3,45 euro, da 3,3 euro a 3,6 euro e da 3,22 euro a 3,53 euro.
Il prezzo offerto da Salini, ricordiamo, incorpora un premio del 4,6% rispetto al prezzo di chiusura di ieri ed è comprensivo dell’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2012.
Lo scopo è quello di intraprendere un percorso che consenta di garantire la continuità aziendale in un orizzonte temporale di lungo periodo, nel rispetto della parità di trattamento fra i creditori mediante la creazione di un contesto di protezione rispetto ad azioni esecutive e cautelari che dovessero essere eventualmente promosse nei confronti delle società.
Al contempo, tuttavia, sono state ridotte le stime 2012 sui ricavi da 6,129 miliardi a 6,097 miliardi, sull’ebitda 2012 da 588,3 a 580,2 milioni e sull’utile netto da 98,8 a 92,6 milioni di euro. Allo stesso modo, sono state riviste al ribasso le previsioni relative all’esercizio 2013, con un ebitda a 586,3 milioni e un eps del 30% inferiore a quello del consenso.
Il nuovo piano strategico è stato approvato oggi dal Consiglio di amministrazione, riunitosi sotto la presidenza di Luigi Roth, e prevede al termine del periodo di riferimento un un rafforzamento dell’Ebitda margin ad oltre l’80% nel 2017 e una riduzione dell’indebitamento per circa 600 milioni di euro.
La convocazione è stata decisa su richiesta del commissario ad acta Matteo Caratozzolo, che ricordiamo è stato nominato tale lo scorso settembre dall’Ivass, con il compito di promuovere eventuali azioni di responsabilità nei confronti della passata gestione, in considerazione del perdurare, a detta dell’Istituto di vigilanza, dell’inerzia di Fondiaria Sai nel far cessare le violazioni contestate e soprattutto nel rimuoverne i relativi effetti.