
Secondo quanto riferito da Reuters, che cita le dichiarazioni di uno dei consiglieri mentre lasciava la sede della società, il presidente esecutivo Franco Bernabè dovrebbe ottenere mandato per i colloqui.
Secondo quanto riferito da Reuters, che cita le dichiarazioni di uno dei consiglieri mentre lasciava la sede della società, il presidente esecutivo Franco Bernabè dovrebbe ottenere mandato per i colloqui.
Il Consiglio di amministazione del Gruppo ha infatti indirettamente confermato l’interesse a proseguire le attività di analisi e valutazione di una possibile operazione di riorganizzazione industriale e societaria provvedendo oggi alla nomina degli advisor finanziari, che saranno Merrill Lynch, Banca Imi e Banco Santander. Gli advisor legali sono invece stati individuati negli studi Bonelli Erede Pappalardo e Uría Menéndez.
La performance positiva del titolo della casa automobilistica torinese è stata ricondotta principalmente all’esclusione della possibilità che si decida di ricorrere ad un aumento di capitale, l’elemento di novità emerso al termine della riunione dell’assemblea degli azionisti tenuta ieri.
Figurano tra questi gli analisti di Kepler, che a fronte di un taglio delle stime per il triennio 2013/2015 hanno tagliato il target price da 4,4 a 4 euro, confermando comunque l’indicazione di acquisto sulle azioni.
John Elkann, ricordiamo, ieri ha preso parte alla riunione del patto di sindacato di RCS, che in tutto controlla il 58% del capitale del gruppo editoriale. Fiat ha una partecipazione in RCS del 10,3%.
Ad influire positivamente sull’andamento del titolo, tuttavia, non sono tanto i risultati realizzati durante lo scorso anno, archiviato comunque in perdita, ma la contestuale approvazione da parte del Consiglio di amministrazione della manovra di riorganizzazione patrimoniale e finanziaria del gruppo per un ammontare di 500 milioni di euro.
In particolare, al termine del periodo di adesione l’ammontare nominale complessivo delle obbligazioni conferite dagli aderenti è stato di 1,471 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi per la cosidetta offerta A relativa a sei prestiti obbligazionari e 172,64 milioni per la cosiddetta offerta B relativa a tre prestiti obbligazionari.
Una valutazione negativa, dunque, derivante soprattutto dal cattivo andamento del settore dei ricavi pubblicitari, che secondo le previsioni dovrebbe continuare su questa tendenza anche nel corso dei prossimi mesi.
O’Donnell ha infatti sottolineato come nel corso dell’ultimo periodo le compagnie petroliefere internazionali come Saipem si siano focalizzate soprattutto sull’esplorazione, pertanto ora hanno intenzione di monetizzare realizzando sistemi di sfruttamento dei nuovi giacimenti.
Tra gli effetti dell’operazione c’è senza dubbio l’aumento del flottante che, come previsto dagli analisti, ha portato questa mattina ad un nuovo calo del titolo, che tuttavia potrebbe rappresentare per gli investitori un’opportunità di investimento.