Il titolo Moleskine sta deludendo le aspettative degli investitori, che avevano puntato forte sulla società che produce agendine e block-notes con la famosa copertina nera. A due mesi dall’Ipo, la performance dell’unica matricola di Piazza Affari del 2013 è davvero deludente. Il debutto è avvenuto il 3 aprile a un prezzo di 2,3 euro, ma da allora il titolo ha perso più del 21%. Inoltre, il 25 aprile scorso il titolo crollava sui minimi storici di 1,562 euro, recuperando poi nelle settimane successive.
Ieri il titolo ha chiuso la seduta di borsa con un rialzo dello 0,69% a 1,894 euro. Cosa è andato storto finora? Moleskine si è presentato in borsa con richieste pari a 4 volte l’offerta. Il 9 maggio scorso Mediobanca, tra l’altro è responsabile del consorzio che ha portato l’azienda in borsa, ha pubblicato un report in cui consigliava di aumentare l’esposizione sul titolo con target price a 2,6 euro.
Per ora i prezzi hanno trovato una barriera invalicabile in area 2,3 euro. Moleskine è la terza matricola degli ultimi tre anni ed è una delle poche società portate in borsa dai fondi di private equity, che finora sono gli unici probabilmente ad aver incamerato interessanti profitti. Moleskine è stata valutata a un prezzo molto alto, con l’obiettivo di incassare il più possibile per ripianare subito i debiti.
Moleskine è stata valutata quasi 488 milioni. Il fondo Syntegra, che controlla il 37,99% della società, ha già guadagnato circa 260 milioni tra l’Ipo e i 28 milioni realizzati tre anni fa con una prima vendita di quote. Si tratta di un valore 15 volte maggiore di quanto speso nel 2006 per rilevare la società. Syntegra ha guadagnato molto con Moleskine, ora la domanda è se anche i risparmiatori potranno brindare a futuri boom delle quotazioni in borsa.