Il Consiglio di amministrazione nel corso della riunione di oggi ha infatti deliberato la proposta di destinare l’utile a riserva, a fronte del calo sia dell’utile che del fatturato registrato nel corso dello scorso anno. Nel 2012, ricordiamo, la società aveva distribuito ai suoi azionisti, in relazione all’esercizio 2011, un dividendo pari a 0,0629 euro per azione.
Il gruppo editoriale ha infatti archiviato il 2012 con ricavi per 812,7 milioni di euro, ossia in calo dell’8,7% rispetto agli 890,1 milioni dell’esercizio precedente, soprattutto a causa della flessione della raccolta pubblicitaria.
Il margine operativo lordo si è ridotto del 35,9%, da 159,8 milioni a 102,4 milioni di euro, mentre l’utile netto è sceso del 64% da 60,61 milioni a 21,8 milioni di euro, equivalente ad un utile per azione di 0,051 euro. Al 31 dicembre 2012 l’indebitamento netto è risultato in calo a 108,1 milioni di euro rispetto ai 110,2 milioni di inizio anno.
A Piazza Affari dopo la diffusione dei risultati il titolo L’Espresso segna una flessione di oltre due punti percentuali a 0,8 euro, sulla scia delle prospettive poco favorevoli per l’esercizio in corso. I vertici della società, infatti, hanno fatto sapere che il deterioramento dei risultati è destinato a permanere anche per l’esercizio in corso, a meno che non si verifichi un’inversione di tendenza dell’andamento dell’economia e del mercato specifico, ipotesi considerata però decisamente poco probabile.