Nonostante questo, tuttavia, nel corso degli ultimi mesi il titolo Erg ha perso circa il 44%. Lo scorso marzo, infatti, il valore dell’azione si aggirava intorno agli 8,5 euro, mentre ad oggi si aggira intorno ai 4,50 euro.
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Il motivo di questo drastico calo, come anticipato, non è riconducibile all’andamento del business, che al contrario risulta essere in progressivo miglioramento, ma al fondo americano Tradewinds Global Investors, che pare abbia deciso di uscire definitivamente dalla compagnia petrolifera vendendo a poco a poco le sue azioni. Per fronteggiare le vendite la società ha dato mandato ad Intermonte di acquistare una quota di capitale del 3,6% massimo, per un esborso complessivo che non deve superare i 35,2 milioni di euro, ovvero pari ad un prezzo per azione che al momento risulta essere fuori da ogni valutazione.
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Gli analisti sono però certi che prima o poi il titolo tornerà nuovamente a salire, anche se non è ancora ben chiaro quando accadrà. Questo sempre che la famiglia Garrone non decida che a questi livelli è meglio far uscire definitivamente la società da Piazza Affari.
Ad avanzare l’ipotesi delisting è Affari & Finanza, supplemento economico-finanziario de La Repubblica, secondo cui allo stato attuale non è detto che la famiglia Garrone non stia prendendo in seria considerazione la possibilità di uscire dal listino milanese, potendo concludere il tutto a prezzi scontati e tendendosi solo per sé la capacità della società di creare reddito, evitando quindi di dover distribuire remunerazioni agli azionisti.