I migliori titoli di Piazza Affari nell’ultimo anno

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Dal punto di vista dei titoli azionari, l’ultimo anno ha visto un netto miglioramento della situazione economica generale. I tragici crolli dei titoli dell’anno 2012 sembrano un lontano ricordo. L’ultimo anno era infatti stato altalenante con titoli che guadagnavano punti e poi crollavano miseramente. Non c’era una certa stabilità e continuità nei risultati di borsa. Alcuni titoli si sono contraddistinti come i migliori negli ultimi mesi per quanto riguarda Piazza Affari.

Uno di questi è il titolo azionario di Mediolanum che il 18 giugno del 2012 valeva 2,26 euro. Adesso è necessario spendere ben 5,06 euro per azione per acquistare il titolo. Le azioni Mediolanum hanno infatti guadagnato rispetto all’anno scorso ben il 113% in più. L’impennata dipende principalmente dalla diversa composizione della raccolta netta; infatti il risparmio amministrato è sceso di 200 milioni da 1.273 a 1.081 milioni di euro, mentre il risparmio gestito è cresciuto dai 375 a 1.081 milioni di euro. La differenza sta nel fatto che nel primo caso colui che acquista l’azione delega all’istituto solo la gestione fiscale dell’investimento complessivo, mentre nel secondo caso viene delegata anche la scelta del tipo di investimento da effettuare.

Un altro titolo finanziario che ha fatto balzi da gigante questo anno è quello di Azimut, che ha fatto registrare un aumento del valore azionario del 101,44%, che rappresenta un più che raddoppiamento del prezzo di borsa, passato dai 7,10 euro per azione ai 14,36 euro. Il gestito ha fatto la differenza anche in questo caso, infatti esso rappresenta ben 19,3 miliardi di euro sui 21,4 miliardi che compongono la raccolta netta complessiva.

Il titolo che ha avuto un comportamento più anomalo è Mediaset, che ha quasi raddoppiando di valore, passando da 1,291 a 2,502 euro. Nonostante la difficile storia politica e vicende personali del suo patrono, Silvio Berlusconi, il titolo ha recuperato dai disastri del 2012 ma ha comunque chiuso per la prima volta nella sua storia con un passivo, pari a 287 milioni, molti di più dei 40 del consensus.