Sono diverse, infatti, le banche d’affari che hanno deciso di esprimere rating “buy” sul titolo e quindi di consigliarne l’acquisto agli investitori. Tra questi figurano gli esperti di Banca Akros, secondo cui il titolo Eni al momento risulta sottovalutato, soprattutto in considerazione dei benefici derivanti dalla cessione di Snam e Galp e dalle previsioni relative al prezzo del petrolio, che dovrebbe continuare a salire anche nel 2013.
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Dello stesso parere anche gli esperti di Banca Imi, che sottolineano soprattutto il nuovo apporto di valore derivante dalla cessione di Snam e da altre azioni straordinarie già avviate, e quelli di Merrill Lynch, che invece pongono l’accento sui successi nelle esplorazioni. Per motivazioni analoghe a quelle fino ad ora descritte hanno rating “buy” sul titolo anche gli analisti di UBS e Nomura.
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Hanno invece rating “outperform” sul titolo Eni gli esperti di Intermonte, secondo cui tra gli effetti della cessione di Snam ci sarà anche una riduzione dell’indebitamento; gli analisti di Mediobanca, soprattutto per gli effetti positivi derivanti dall’attività di ricerca e sfruttamento di nuovi giacimenti; gli esperti di Credit Suisse, per le potenzialità di crescita a lungo termine derivanti dai successi riscontrati nelle esplorazioni.
Gli analisti di Equita sono invece recentemente passati da “buy” a “hold” in quanto lo scorso marzo il titolo aveva sovraperformato e sussistevano dei timori in merito all’andamento del prezzo del petrolio per via delle previsioni di rallentamento dell’economia globale.