Il trading profit dovrebbe risultare pari a 500 milioni di euro, in calo rispetto ai 484 milioni del terzo trimestre 2011, in particolare il contributo di Cnh dovrebbe attestarsi a 375 milioni e quello di Iveco a 100 milioni di euro. Per contro, tuttavia, il debito netto dovrebbe aumentare a 2,1 miliardi dagli 1,9 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
Le stime del consensus sono in linea con le attese degli analisti di Intermonte, che hanno confermato sul titolo rating “neutral” e un prezzo obiettivo a 8,60 euro. Gli analisti di Equita, invece, pur ritenendo che la guidance 2012 verrà rispettata, hanno limato il target price di Fiat Industrial dell’1% a 9,8 euro in quanto ritengono che la siccità avrà un impatto negativo sulla divisione AG di Cnh. Al contempo, tuttavia, è stato confermato rating “buy” alla luce dei multipli attraenti, del cagr dell’eps 2012-2013 del +33% e del potenziale upside derivante dalla semplificazione del gruppo.
Gli stessi analisti di Equita si sono inoltre detti positivi in merito alla fusione tra Fiat Industrial e Cnh, nonostante il parere negativo espresso in merito dallo Special Committee di Cnh, soprattutto in considerazione del fatto che lo swap ratio diventerà più favorevole per Cnh comportando al contempo solo una scarsa diluizione dell’utile per azione 2013-2014.