Secondo gli analisti di Intermonte, in particolare, una simile decisione avrebbe senza dubbio un impatto negativo sui consumi di cemento mondiale, andando così ad annullare le previsioni ottimiste degli esperti, che vedono il 2011 come l’anno della ripresa per il settore del cemento e delle costruzioni in generale.
Buzzi, inoltre, sarebbe la società che soffrirebbe di più perchè è la più esposta agli Stati Uniti, con un 27% dell’Ebitda nel 2010. I timori a riguardo sono talmente concreti che stamattina Nomura ha confermato sul titolo Buzzi il rating “reduce” ma al tempo stesso ha abbassato il target price da 8 a 7 euro.
A prescindere dal potenziale taglio ai fondi da parte del governo Usa, Nomura è convinta che probabilmente verrà operato un ribasso alle stime del consenso a causa del mutato outlook sia in Italia che negli Stati Uniti e che secondo le previsioni non verrà compensato da un recupero proveniente dalla buona performance dei mercati dell’Europa orientale.
Nel corso del 2011, infatti, si stima che Buzzi Unicem si troverà a dover affrontare una concorrenza più agguerrita e una maggiore pressione sui prezzi.