La notizia è senza dubbio positiva non solo perché riguarda un anno che è stato caratterizzato da un difficile contesto macroeconomico ma anche alla luce dell’estensione nel 2011 a carico di Enel e delle altre aziende attive nel settore energetico della cosiddetta Robin Tax, che ricordiamo ha innalzato dal 6,5% al 10,5% l’addizionale Ires.
L’amministratore delegato del gruppo energetico italiano ha spiegato che l’ottima performance registrata nel corso del 2011 è da ricondurre in larga parte dal significativo apporto positivo fornito da Enel Green Power e dell’andamento favorevole dei mercati in Sud America e nell’Europa dell’Est. Fulvio Conti ha poi aggiunto che i primi dati sull’esercizio 2011 verranno resi noti alla fine di gennaio, mentre il bilancio definitivo verrà diffuso a marzo.
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Tra i punti forti di Enel, Fulvio Conti ha citato un’ampia diversificazione geografica e tecnologica che ha consentito al gruppo di essere più resistente nei confronti della crisi finanziaria che ha caratterizzato gli ultimi mesi, a cui si aggiunge una gestione oculata dei flussi di cassa e dei risparmi che consente all’azienda di continuare ad essere attrattiva per gli investitori, sia azionisti che bondholders.
A Piazza Affari, tuttavia, il titolo Enel non beneficia delle parole di Conti e segna una flessione dello 0,66% a 3,0002 euro, sulla scia della perdita registrata dai principali indici azionari del listino milanese.