La Commissione è infatti solita mettere sotto osservazione i titoli che registrano un andamento anomalo, proprio come quello che vede oggi come protagonista l’istituto bancario senese.
Il considerevole guadagno registrato oggi da MPS, che ricordiamo ha portato più volte il titolo ad essere sospeso dalle contrattazioni per eccesso di rialzo, non solo è inaspettato ma è anche ingiustificato. Gli analisti, infatti, non sono riusciti ad individuare un valido motivo capace di giustificare tale andamento.
Alcuni, pur ammettendo che il rialzo registrato è eccessivo rispetto a tale motivazione, hanno ipotizzato che gli acquisti derivino dalle ricoperture sul titolo dovute ad un ritorno di fiducia da parte degli investitori dopo che lo spread tra BTP e Bund è calato nuovamente toccando i livelli minimi registrati l’ultima volta nell’estate del 2011. Questo implica infatti un miglioramento della percezione del rischio sul debito italiano, a cui MPS risulta esposta attraverso 3,9 miliardi circa di Monti Bond.
Del resto, lo scorso dicembre l’amministratore delegato Fabrizio Viola aveva sottolineato proprio come un abbassamento dello spread avrebbe favorito l’obiettivo di raggiungere, entro il 2015, una situazione patrimoniale in cui si potesse fare a meno del supporto governativo.