Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, tra il Governo e Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, sarebbero in corso delle trattative finalizzate alla predisposizione di una procedura di vendita in grado di soddisfare le esigenze di entrambe le parti e che avrebbero già portato ad una sorta di intesa.
► DIVIDENDO ENI 2012 ESERCIZIO 2011
Eni, infatti, vuole assolutamente che l’operazione sia gradita ai soci di entrambe le società coinvolte, soprattutto ai fondi stranieri, mentre il governo vorrebbe che Snam rimanesse sotto il controllo pubblico ma al tempo stesso senza pesare alle casse dello Stato, viste le scarse risorse.
► PREVISIONI SNAM ESERCIZIO 2012
L’accordo, secondo alcuni rumors non confermati ufficialmente, prevederebbe anzitutto l’annullamento da parte di Eni delle azioni proprie, pari al 9,3% del capitale, in modo tale da far crescere il valore delle quote detenute dagli azionisti. Questo comporterebbe un beneficio anche per lo Stato, dal momento che la sua partecipazione in Eni in questo modo salirebbe dal 30,3% al 33,4%. A questo punto lo Stato potrebbe vendere il 3,4% di Eni, tornare ad avere una quota del 30% e al contempo essere in possesso dei fondi necessari per acquistare una quota del 16-17% di Snam.
Lo stesso piano, inoltre, prevederebbe la concessione ai soci di Eni di riscuotere i dividendi relativi all’esercizio 2012 in azioni Snam, in modo tale da consentire a Tesoro e Cdp di incassare un altro 10% in più.