Pesante bocciatura per il colosso dei chip STMicroelectronics, che viene declassato dall’agenzia di rating Fitch a “BBB-“ dalla precedente valutazione “BBB”. L’outlook sul rating di lungo periodo resta “negativo”, per cui non vanno esclusi nuovi tagli del rating nei prossimi trimestri. Tuttavia, quando mancano circa due ore alla chiusura delle contrattazioni ufficiali di borsa, le azioni Stm evidenziano un progresso provvisorio del 2,21% a 7,385 euro. I prezzi hanno raggiunto finora un top intraday a 7,43 euro, ovvero il livello più alto registrato dallo scorso 20 giugno.
Fitch ha motivato la sua decisione sottolineando la debolezza delle performance finanziarie del gruppo italo-francese attivo nel settore dei semiconduttori. Inoltre, l’agenzia di rating ricorda che Stm deve fare i conti con elevati costi di ristrutturazione. Nel primo trimestre dell’anno Stm ha registrato nuove perdite di bilancio per complessivi 171 milioni di euro, legati per lo più dai costi di uscita dalla joint venture con il colosso svedere Ericsson.
Lo scioglimento della joint venture St-Ericsson sarà perfezionato nel corso del terzo trimestre del 2013. Successivamente Stm potrà liberarsi da questa zavorra e tornare a proprorre una marginalità più solida rispetto agli ultimi anni. Nella nota di Fitch, a commento del declassamento, si legge che “il downgrade e l’outlook negativo sono determinati dalla persistente debolezza delle performance operative, del portafoglio prodotti e dalla ristrutturazione dei costi”.
Da inizio anno il titolo STMicroelectronics guadagna il 38% a Piazza Affari. Lo scorso 21 maggio è stato toccato il massimo annuale a 7,69 euro, che è anche il livello piùalto registrato da maggio 2011. Da un punto di vista tecnico, il titolo Stm sembra ben avviato a proseguire il bullish trend mostrato da inizio anno e a realizzare nuovi massimi annuali. In caso di superamento deciso di 7,7 euro, i prezzi dovrebbero salire fino a 8,3 euro.