Per l’esercizio in corso, in particolare, il gruppo prevede di riuscire a realizzare un Ebitda pari a circa 400 milioni di euro, un Ebit molto vicino ai 181 milioni realizzati lo scorso anno, e un indebitamento in diminuzione di circa 100 milioni a 550 milioni di euro.
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Gian Marco Moratti, presidente e principale azionista del gruppo insieme al fratello Massimo, ha affermato che, proprio in virtù del permanere del difficile contesto macroeconomico, l’azienda resterà concentrata sulla riduzione dei costi e sull’aumento dell’efficienza. La struttura patrimoniale e l’articolazione reddituale, ha proseguito Moratti, consentono a Saras di affrontare il permanere di uno scenario macroeconomico negativo ancora per molto tempo, anche se senza nessuna soddisfazione in relazioni agli impegni presi e agli sforzi compiuti fino ad ora.
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L’amministratore delegato Massimo Moratti ha invece sottolineato che il settore in cui opera Saras è in difficoltà ormai da diversi anni in quanto i prezzi dei prodotti petroliferi, principalmente benzina e diesel, hanno riflesso solo parzialmente i notevoli rialzi della materia prima, ovvero del petrolio grezzo. Ne deriva quindi che i margini di raffinazione sono attualmente sotto pressione e molto spesso risultano essere insufficienti per coprire i costi.
A tutto questo bisogna poi aggiungere lo squilibrio derivante dalla scorretta concorrenza che le aziende italiane sono costrette a subire da parte di raffinerie indiane, medio-orientali, cinesi e americane. Quelle indiane, ad esempio, godono di sgravi fiscali ed incentivi economici, mentre in America il costo di acquisto del petrolio è decisamente inferiore rispetto a quello che devono sostenere le raffinerie europee.