Il prelievo forzoso sui conti correnti che fanno lievitare di gran lunga i costi di tenuta e gestione dei risparmi, stavolta arriva dalle banche. Ecco cosa c’è da aspettarsi entro la fine dell’anno con le scelte che arrivano anche dallo Stato.
I conti correnti degli italiani sono a rischio nel 2016? È la domanda che si pongono ormai tutti, anche coloro che in banca hanno pochissimi risparmi. Il fatto è che il bail in e rischi degli istituti di credito italiani, sono all’ordine del giorno. Lo Stato, in qualche modo, deve tamponare la situazione e ci prova con un prelievo forzoso che gli consente di tassare liberamente i conti correnti.
Se la preoccupazione per lo Stato è condivisa, generalizzata e va avanti da tempo, adesso si aggiunge un’ulteriore preoccupazione al quadro: gli aumenti dei costi di gestione dei conti correnti applicati dalle banche. Con questi rialzi ci si avvicina molto al modo di fare dello stato. Ovviamente le regole sono diverse. Da una parte infatti abbiamo un prelievo forzoso statale, dall’altra una vera e propria patrimoniale a carico dei cittadini dello Stivale. Il prelievo statale, comunque, era già nei programmi, la patrimoniale delle banche, invece, è un qualcosa in più a cui non eravamo proprio preparati.
Ci sono tuttavia istituti di credito che hanno già applicato dei rincari. Alcune riviste di settore, fanno notare ad esempio che il Banco Popolare, Unicredit e Ubi hanno già alzato i costi di gestione dei conti correnti applicando una tassa in più che andrà a finire nel fondo di salvataggio delle banche in crisi. Indicazioni utili anche per gli investitori che adesso possono scovare tra tutte, quelle banche previdenti che anticipano così il momento della crisi.