Secondo quanto rilevato da Morgan Stanley, infatti, a partire dalla data di introduzione della nuova tassa, gli scambi sulla Borsa italiana hanno registrato un calo del 32% circa, una tendenza negativa che visto l’andamento degli ultimissimi giorni sembra destinata a crescere.
Nel dettaglio, gli esperti della banca d’affari statunitense hanno preso in considerazione i periodi che vanno dal 2 gennaio al 20 febbraio, ossia prima dell’introduzione della tassa, e quelli che vanno dal 1° al 15 marzo, ossia i 15 giorni successivi all’introduzione della Tobin tax. L’analisi ha riguardato tutte le sedi di negoziazione, quindi non solo i mercati regolamentati ma anche quelli non regolamentati e gli scambi over the counter.
Il calo ha interessato in particolar modo i mercati non regolamentati, circostanza che potrebbe vanificare le previsioni governative sul fronte del gettito, le quali ricordiamo prevedevano che proprio da tale tipologia di mercati arrivassero ben il 70% delle entrate previste.
La Tobin tax, ricordiamo, si applica al saldo positivo di fine giornata, cioè alla differenza tra titoli acquistati e titoli venduti nell’ambito della medesima seduta, mediante l’applicazione di un’aliquota che per l’anno 2013 è stata fissata allo 0,12% per le transazioni sui mercati regolamentati e allo 0,22% per le transazioni sui mercati non regolamentati. Non si applica invece alle operazioni intraday, quindi non ci sarà nessun prelievo nel caso in cui si provveda alla vendita di tutti i titoli nel giorno stesso in cui questi sono stati acquistati.