Si conclude oggi la tre giorni di emissioni obbligazionarie governative del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo che tra ieri e l’altro ieri era stato effettuato il collocamento di BOT semestrali, CTZ biennali e BTP indicizzati all’inflazione europea. Oggi è toccato ai BTP a medio-lunga scadenza e il risultato è stato anche questa volta molto positivo. Il Tesoro ha beneficiato di un nuovo calo dei tassi sia sulla scadenza quinquennale che su quella decennale. L’unica nota stonata è stato il calo della domanda.
Andando un po’ più nel dettaglio del collocamento odierno, è da sottolineare che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha piazzato 5,982 miliardi di euro di BTP con scadenza a 5 e 10 anni, ovvero quasi tutto l’ammontare previsto nella forchetta tra 4 miliardi e 6 miliardi di euro. In particolare, è stata emessa la terza tranche di BTP scadenza 1° novembre 2017 per un controvalore totale di 3 miliardi di euro, ovvero il massimo del range tra 2 e 3 miliardi di euro.
Il titolo quinquennale, che ha una cedola annua lorda del 3,5%, ha sperimentato un calo del rendimento al 3,23% dal 3,8% registrato nell’asta di fine ottobre scorso. Diminuisce la domanda per un bid-to-cover ratio di 1,239, più basso rispetto a 1,492 dell’asta precedente. Collocata anche la settima tranche dei BTP scadenza 1° novembre 2022 per un importo complessivo di 2,982 miliardi di euro, quasi al top della forchetta compresa tra 2 e 3 miliardi.
Il titolo decennale, che ha una cedola annua lorda del 5,5%, ha sperimentato un calo del rendimento lordo al 4,45% dal 4,92% dell’asta precedente. Si tratta del rendimento più basso da novembre 2010. Scende la domanda: il rapporto di copertura è passato a 1,184 da 1,429. Dopo l’asta lo spread Btp-Bund si è attestato a 313, ma in mattinata era sceso fino a 309.