L’offerta è rivolta esclusivamente agli investitori istituzionali e le obbligazioni saranno quotate presso la Borsa di Lussemburgo, inoltre l’offerta è già stata sottoscritta da parte di investitori provenienti da Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Olanda per un ammontare complessivo che si aggira intorno agli 1,5 miliardi di euro.
Le offerte, dunque, almeno stando alle indiscrezioni, risulterebbero già superiori all’ammontare complessivo inizialmente previsto e che si aggira intorno a un miliardo di euro, ossia pari a 95 punti base sul tasso del midswap.
Le banche incaricate dal colosso energetico di occuparsi dell’emissione sono Banco Santander, Deutsche Bank, Mediobanca, Mitsubishi Ufj Securities International, Societe Generale e Ubs.
L’emissione del prestito obbligazionario ha come scopo principale quello di andare a migliorare l’equilibrio tra l’indebitamento a breve e a medio-lungo termine.
La decisione di Eni, tuttavia, non ha influito positivamente sull’andamento del titolo che a Piazza Affari continua a incrementare la flessione. Poco dopo l’apertura, in particolare, il titolo Eni cede l’1,05% a 16,02 euro.