I commissari di Banca Carige non stanno perdendo tempo nel mettere in atto delle politiche di salvataggio per l’istituto genovese: motivo per il quale sono stati emessi bond per due miliardi approfittando della garanzia dello Stato.
E’ importante comprendere che il primario obiettivo della banca è quello di rafforzare il proprio patrimonio e liberarsi il più possibile dei crediti deteriorati: solo in questo modo vi saranno possibilità per la stessa di uscire dal grave periodo di crisi nel quale è entrato definitivamente con il mancato aumento di capitale di fine 2018. Al momento ancora non è escluso che si debba poterne organizzare un altro, ma per riuscire nella risalita, i commissari stanno intraprendendo quelli che possono essere definiti dei “passi forzati“: l’emissione di bond per 2 miliardi di euro nominali con garanzia dello Stato, così come previsto dal decreto approvato dal governo il 2 gennaio ne sono una dimostrazione.
Le suddette obbligazioni sono quotate sul mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di stato (Mot) di Borsa Italiana. Entrando nello specifico di ciò che è stato fatto, Banca Carige ha emesso bond con scadenza 25/1/2020 e cedola dello 0,5% per 1 miliardo di euro nominale e bond con scadenza 26/7/2020 e cedola dello 0,75% per un ulteriore miliardo di euro. Importante: l’agenzia Dbrs ha dato al primo un rating a breve termine di “r-1”. , mentre al secondo a lungo termine di “bbb” con trend stabile per entrambi. E mentre sarebbe già prevista per la fine del prossimo mese la presentazione del piano industriale, i commissari sarebbero già al lavoro per trovare un accordo per alleggerire il portafoglio bancario dei non performing loans.