Se l’Europa e gli Stati Uniti devono risolvere un grave problema, quello della crescita, in Asia le principali potenze economiche mondiali emergenti devono invece far fronte ad una crescita che si porta dietro spinte inflattive difficili da contenere.
E così, mentre in America ed in Eurolandia le rispettive banche centrali, la Federal Reserve ed la Bce, a tutto pensano in questo momento tranne che ad innalzare il costo del denaro, in Asia la situazione già da tempo è diametralmente opposta.
► INVESTIRE NEI PAESI EMERGENTI CON UN PAC
E’ il caso dell’India, dove per l’ennesima volta il costo del denaro è stato innalzato, di 25 punti base, passando dall’8% all’8,25%; ad annunciarlo è stata la RBI, la Reserve Bank of India, sottolineando come la decisione di aumentare il costo del denaro sia strettamente legata alla necessità di contrastare l’ascesa dei prezzi nel Paese; basti pensare che in India l’indice dei prezzi al consumo segna incrementi tendenziali, quindi su base annua, attorno al 10%.
► PREVISIONI PAESI EMERGENTI 2011
Nel dettaglio, il Ministero per il Commercio indiano nei giorni scorsi ha reso noto che ad agosto 2011 nel Paese il tasso di inflazione si è attestato al 9,78%, in aumento rispetto a luglio 2011, nonché sui massimi dell’anno. Di conseguenza, la decisione di aumentare il costo del denaro da parte della Reserve Bank of India giunge tutto tranne che inaspettata agli occhi degli analisti e degli economisti. La poderosa crescita economica in India si porta così dietro la “macchia” di un’inflazione elevata che sembra difficile da domare.
E così, mentre in America ed in Eurolandia le rispettive banche centrali, la Federal Reserve ed la Bce, a tutto pensano in questo momento tranne che ad innalzare il costo del denaro, in Asia la situazione già da tempo è diametralmente opposta.
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