L’allarme lanciato ieri da Barack Obama sullo stato di salute dei conti pubblici americani non sta preoccupando più di tanto gli investitori internazionali, che finora non si sono fatti prendere dal panico. Obama ha dichiarato che urge trovare al più presto un’intesa per innalzare il tetto all’indebitamento pubblico, attualmente a 16,4 trilioni di dollari ma già sforato sul finire dello scorso anno. Il rischio è quello di finire in default, ovvero non riuscire più a onorare i propri impegni sul debito.
Secondo Obama, senza un accordo politico tra Democratici e Repubblicani sull’innalzamento della soglia legale del debito pubblico a stelle e strisce, gli Stati Uniti torneranno in recessione e finiranno per far sprofondare nel caos i mercati finanziari. I problemi degli USA non stanno passando ci certo inosservati alle agenzie di rating internazionali. Stamattina l’agenzia Fitch ha dichiarato di poter rivedere l’attuale rating AAA assegnato a Washington.
► STATI UNITI A RISCHIO BANCAROTTA SECONDO BARACK OBAMA
Un eventuale downgrade sul debito sovrano americano sarebbe il secondo dopo quello avvenuto nell’agosto del 2011 ad opera di Standard & Poor’s. Secondo gli analisti di Fitch “l’outlook negativo assegnato agli USA potrebbe sfociare in un downgrade, anche se verrà evitata una nuova crisi sul tetto del debito”. L’accordo va trovato in tempi stretti, altrimenti entro metà febbraio prossimo dovrà essere dichiarato default tecnico.
► DEBITO USA A 16.400 MILIARDI DI DOLLARI A FINE 2012
Secondo Fitch è necessario un piano di riduzione del deficit di medio termine, ma che sia “credibile e condiviso”. Ieri le borse americane hanno chiuso in modo contrastato, ma non si è verificato nessun panico tra gli investitori. Le borse europee mostrano un andamento incerto, ma anche qui non si stanno verificando episodi di panic selling. Sul forex il dollaro americano è in deciso rialzo contro euro e sterlina, ma ci sono fortissimi acquisti sullo yen che è stato bersagliato dalle vendite nelle ultime settimane.