Sono iniziate il 7 febbraio le Olimpiadi invernali di Sochi, accompagnate da numerose polemiche, ma che con difficoltà si potranno rivelare un affare economico per la Russia.
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Il governo di Vladimir Putin ha propagandato gli effetti benefici che arriveranno grazie all’afflusso di turisti e la domanda di servizi. Sarà però difficile riuscire a rientrare dai costi di oltre 45 miliardi di dollari per l’organizzazione di Sochi 2014 che rendono le Olimpiadi invernali russe le più costose di sempre. Primo problema per Mosca è la scarsa propensione al turismo con il settore che rappresenta solo l’1,5% del Pil russo spiega Rbs bank. Secondo l’agenzia di rating Moody’s, gli effetti economici saranno principalmente per la zona di Sochi, mentre permangono elevati dubbi sull’eredità a lungo termine degli impianti olimpici il cui mantenimento andrà a costare circa 2 miliardi di dollari l’anno e difficilmente i costi saranno coperti dal flusso turistico. Anche secondo la European Bank for Reconstruction and Development le Olimpiadi di Sochi rilanceranno principalmente l’economia dell’area vicino a Sochi, mentre secondo alcuni esperti, l’effetto olimpiadi sarà evidente solo nel primo trimestre di quest’anno.
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L’economia russa rischia quindi di continuare ad annaspare dopo il blando +1,3% messo a segno nel 2013. Si tratta della crescita più debole degli ultimi anni. Nel 2012 la Russia aveva riportato una espansione del 3,4% dopo aver chiuso un 2011 con un +4,3%. E anche per l’anno in corso le stime sono prudenti: lo stesso governo russo ha fatto sapere che il target del 2014 fissato al 2,5% sarà difficilmente raggiungibile. Mentre la Banca Mondiale ha nuovamente rivisto al ribasso le previsioni sul Pil russo per il 2014 a un +2,2% dal precedente +3,1%, citando tra le cause una domanda interna più debole e un ritardo nella ripresa degli investimenti