Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tuttavia, la crescita a ritmi spropositati dell’economia asiatica avrà effetti negativi non sulle restanti economie mondiali ma sull’Asia stessa.
La Banca Mondiale, infatti, ha spiegato che gli afflussi massicci di capitali nella regione, insieme alla pressione inflazionistica e all’aumento del prezzo degli immobili, rappresentano un serio rischio per la stabilità macroeconomica dell’Asia perché possono essere la causa della creazione di nuove e pericolose bolle speculative.
Per questo motivo, dunque, la Banca Mondiale ha invitato le autorità dei paesi dell’Asia orientale ad adottare adeguate precauzioni per evitare di ripetere gli errori causati dieci anni fa, riferendosi al collasso dei listini e dei prezzi degli immobili del 1997.
Nello stesso rapporto redatto dalla Banca Mondiale le autorità hanno previsto una crescita del Pil dell’8,9% nel 2010, mentre nel 2011 la crescita sarà limitata al 7,8% per via del rallentamento delle altre principali economie mondiali.
Fonte | world.theglobe24.com