In particolare, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dopo la flessione del 3,7% registrata nell’ultimo trimestre dello scorso anno, ha previsto per il Bel Paese un calo congiunturale dell’1,6% nei primi tre mesi di quest’anno e un calo di un altro 1% nel secondo trimestre.
Sebbene secondo la stima dell’Ocse l’Italia tornerà a crescere già a partire dalla seconda metà di quest’anno, si tratta della previsione peggiore all’interno del gruppo di Paesi del G7. Fatta eccezione per l’Italia, infatti, nessun altro Paese registrerà un calo nel corso del secondo trimestre, quindi le altre economie torneranno a crescere con qualche mese di anticipo.
Nel corso del primo trimestre dell’anno registrerà una contrazione anche la Francia (-0,6%), che però dovrebbe tornare a crescere già nel corso del secondo trimestre (+0,5%). Per la Germania, invece, è stimata una crescita del 2,3% e del 2,6% rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre di quest’anno.
Nel fornire le sue previsioni, l’Ocse ha elogiato le riforme strutturali varate in Paesi come l’Italia, la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo e la Spagna, che consentiranno un recupero di competitività e un aumento dell’occupazione, sottolineando al contempo come il ribilanciamento dell’economia dell’area euro proceda spedito nonostante la crescita continui a deludere.