Come spiegato dall’agenzia americana questa decisione riflette le previsioni secondo le quali il processo di riduzione del debito avviato dal management della società e il recupero della qualità del credito saranno graduali.
Moody’s ha anche ricordato che negli ultimi tre anni Eni ha fatto registrare un significativo aumento dell’indebitamento e un indebolimento dei parametri del credito.
L’agenzia statunitense ritiene che la generazione di cash flow potrebbe restare limitata nel breve e medio termine, allo stesso tempo viene però riconosciuta la gestione finanziaria prudente del management.
Moody’s ritiene che la redditività operativa futura e la generazione di liquidità di Eni continueranno a essere sostenute dal successo dei progetti nell’upstream e dalla posizione di forza nei mercati europei di distribuzione del gas.
Come analizzato da un esperto di una banca italiana, ovviamente è una notizia negativa ma non andrà ad impattare in maniera importante sugli oneri finanziari, inoltre l’outlook è confermato a stabile e le dismissioni in corso potrebbero migliorare il rating grazie all’effetto positivo sul debito derivante dai possibili incassi.
Eni a Piazza Affari ha chiuso in ribasso dello 0,18% a quota 16,5 euro per azione, mentre la controllata Saipem ha guadagnato lo 0,21% a 28,18 euro.