Si tratta quindi di strumenti che hanno l’obiettivo di fornire un sostegno ai paesi europei colpiti dalla crisi del debito sovrano, ma sui quali non tutti hanno lo stesso parere.
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Quello degli Eurobond è uno dei temi più discussi degli ultimi mesi, in particolare i suoi sostenitori sono convinti del fatto che attuare una politica monetaria comune senza affiancarla da altre azioni non sia una soluzione valida a debellare definitivamente il problema. Una politica monetaria adeguata unita alla mutualizzazione del debito, dunque, dovrebbe consentire di risolvere il problema evitando allo stesso tempo la frantumazione della zona euro. Tra i sostenitori degli Eurobond figurano il premio Nobel Joseph Stiglitz e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, secondo cui si tratta di uno strumento che servirà soprattutto a finanziare la crescita economica del Vecchio Continente.
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Al contrario, invece, tra coloro che remano contro figura in prima linea la Germania. Il timore in questo caso è che i paesi meno attenti approfittino dei paesi più virtuosi e che l’adozione degli Eurobond possa in qualche modo essere controproducente, in quanto percependo un minor pericolo i paesi a rischio potrebbero ridurre le misure poste in essere per fronteggiare la loro situazione debitoria.
Non mancano poi quelli che si collocano a metà strada tra i sostenitori e i contrari, ovvero coloro che pur considerando gli Eurobond un’ottima idea ritengono che prima di adottarli sia necessario che tutti i paesi della zona euro si rimettano in riga.