Il motivo, secondo gli esperti, è da ricercare nell’incapacità dei paesi produttori di greggio di fronteggiare la continua crescita di domanda, soprattutto da parte dei paesi emergenti.
► VOLATILITÀ DEI MERCATI ANCHE NEL 2012 SECONDO LE PREVISIONI
La costante crescita registrata nel corso degli ultimi anni da parte di paesi in via di sviluppo come Cina, India, Indonesia, Pakistan e Turchia, infatti, porta gli esperti a prevedere un incremento della domanda giornaliera di greggio di oltre un milione di barili al giorno entro breve, una richiesta che al momento i paesi produttori non sono in grado di soddisfare.
► PREVISIONI SPREAD BTP-BUND 2012
Ne deriva quindi che, nonostante il generale contesto economico dovrebbe causare un calo del prezzo del greggio, è più che probabile che nel corso dell’intero 2012 questo resterà sul livello dei 100 dollari al barile registrato alla fine del 2011.
Nel corso del 2012, in realtà, è atteso un aumento della produzione di petrolio in Libia dopo la guerra civile, inoltre nel corso dei prossimi anni dovrebbero entrare in produzione nuovi giacimenti in Brasile, in Canada e negli Stati Uniti. Tuttavia, almeno nel breve termine, si ritiene che questo non sarà sufficiente a far calare il prezzo del greggio sotto la soglia dei 100 dollari al barile.