Ubs ha spiegato di aver tagliato le previsioni di crescita della zona euro in quanto ritiene che la recessione inizierà prima del previsto, ossia già a partire dal quarto trimestre di quest’anno anziché dal primo trimestre del prossimo anno, come inizialmente previsto.
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A questo bisogna poi aggiungere il perdurare della crisi del debito sovrano e che porta gli esperti ad ipotizzare un impatto sul settore bancario decisamente più grave del previsto, circostanza che si traduce quindi un una minore crescita per tutto il 2012.
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Si sono mostrati d’accordo con la tesi di Ubs anche gli analisti di Citigroup, che hanno effettuato il sesto downgrade stimando un calo della crescita globale dal 4,2% del 2010 e dal 3% circa del 2011 al 2,5% nel 2012. Allo stesso modo, Citigroup prevede l’inizio della ripresa nel 2013, quando si stima una crescita del 3,1%.
Sempre in merito al perdurare della crisi del debito sovrano, gli analisti di Deutsche Bank hanno lodato l’iniziativa riguardante il Btp-day adottata in Italia, soprattutto in considerazione del fatto che nel corso degli ultimi due anni i leader europei non sono riusciti a trovare una soluzione valida per contrastare gli effetti devastanti che la crisi sovrana sta avendo sull’intera economia europea.