La banca d’affari americana Goldman Sachs ha previsioni molto ottimistiche sull’andamento del prezzo del petrolio sui mercati internazionali. Secondo gli analisti della banca USA la quotazione del greggio del Mare del Nord è destinata ad aumentare nei prossimi mesi, a causa dell’aumento della tensione tra Israele e Iran. Secondo Goldman Sachs il prezzo del Brent potrebbe salire fino a 130$ al barile nel 2013. Ieri, però, il petrolio ha subito un vistoso calo a seguito della diffusione del dato sulle scorte.
Nella settimana conclusasi il 28 settembre, le scorte di greggio sono scese di 482mila barili a 364,698 milioni di barili. Gli analisti si aspettavano invece un aumento di 1,5 milioni di barili, dopo il calo di 2,45 milioni di unità nella settimana precedente. Sono scattate forti vendite sul petrolio al Nymex, sia sul greggio del Mare del Nord che su quello del Texas.
Il future sul Brent ha perso più del 3% scendendo sotto 108$ al barile. Pesante discesa anche per il petrolio WTI, che è crollato fino a 87,7$ al barile a partire da area 91,8$. Da un punto di vista tecnico, il petrolio potrebbe proseguire la discesa nei prossimi giorni per effettuare il test dei supporti di breve periodo. Il Brent dovrà testare l’area di supporto di 108 – 107,5 dollari, mentre il petrolio Wti quella di 87 dollari al barile.
La volatilità dovrebbe essere ancora molto sostenuta e aumentare molto nella seduta di domani, a seguito della pubblicazione dei non-farm payrolls. Le prospettive restano bearish, per cui anche un eventuale pullback verso l’alto potrebbe diventare un’opportunità short di breve-medio periodo.