In questo modo a Parmalat è stata concessa la possibilità di temporeggiare in modo da poter preparare con maggiore tranquillità l’offensiva nei confronti di Lactalis, che nei giorni scorsi è riuscita a salire al 28,97% dell’azienda di Collecchio.
Il decreto, in particolare, concede alle imprese la possibilità di far slittare le assemblee di 60 giorni dal momento in cui è stato chiuso il bilancio. Nonostante questo, tuttavia, prima della riunione del Consiglio di amministrazione di oggi, Lactalis ha inviato una lettera a Parmalat in cui affermava di considerare il rinvio dell’assemblea un atto illegale. Non sono escluse quindi eventuali azioni legali da parte dei francesi.
I consiglieri di Parmalat hanno esaminato oggi la lettera presentata da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca, con la quale i tre istituti hanno fornito la loro consulenza. Le banche mediante la lettera non hanno fatto riferimento a impegni diretti nel capitale, si sono semplicemente offerte di assumere le vesti di consulenti in relazione agli strumenti con cui il Tesoro andrà ad acquisire le partecipazioni.
A Piazza Affari la quotazione Parmalat segna al momento un rialzo dell’1,52% a 2,4%.