Scala rating Fitch

I rating espressi da Fitch e dalle altre principali agenzie di rating hanno come scopo quello di fornire agli investitori delle indicazioni riguardanti lo stato di salute dello Stato, dell’ente o della società che emette obbligazioni e sulla sua capacità di restituire la somma investita e gli interessi maturati alla scadenza del prestito.

Ciascuna agenzia ha una scala i cui sono riportati i singoli giudizi, che pur avendo dei nomi diversi risultano essere equivalenti rispetto a quelli contenuti nelle scale delle altre agenzie.

Prezzi materie prime alimentari sotto attacco speculativo

La finanza internazionale picchia duro anche sulle materie prime; la speculazione, in particolare, non coinvolge solamente i metalli preziosi, con l’oro, l’argento ed il platino in testa, ma anche e soprattutto il cibo, ovverosia quelle che sono le materie prime alimentari.

A denunciarlo è stata l’Organizzazione degli agricoltori della Coldiretti nel sottolineare come l’alta volatilità dei prezzi delle materie prime sia frutto di speculazioni, spesso a dir poco selvagge, su prodotti alimentari come il mais, il grano e la soia; trattasi di ingenti movimenti di capitale che generano ripercussioni negative sull’economia reale, e nello specifico sulle semine e sui raccolti un po’ in tutte le aree del mondo.

Scala rating Standard & Poor’s

Standard & Poor’s, insieme a Moody’s e a Fitch, è una delle principali agenzie di rating, ossia società attive a livello mondiale che esprimono dei giudizi sullo stato di salute di Stati, enti o società che emettono obbligazioni.

Tali giudizi hanno lo scopo di fornire indicazioni agli investitori sulla capacità dell’emittente di rimborsare il capitale alla scadenza del prestito e i relativi interessi maturati. I rating vengono formulati su richiesta dello stesso emittente mediante il ricorso a criteri standard basati sul confronto con le altre realtà che operano nel medesimo settore.

Scala rating Moody’s

I rating formulati dalle tre agenzie più importanti al mondo (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch) hanno come scopo quello di fornire delle indicazioni agli investitori che intendono puntare sulle obbligazioni. Si tratta infatti di giudizi che vengono emessi nei confronti di Stati, imprese e istituzioni pubbliche che emettono obbligazioni e che indicano il grado di capacità di questi di far fronte al rimborso del capitale investito e al pagamento degli interessi maturati.

Ciascuna di queste tre agenzie ha una propria scala di rating, anche se in realtà i singoli gradi di giudizio pur essendo indicati con diciture diverse si equivalgono tra loro.

Tassi di interesse Bce e Boe invariati

La Boe, Bank of England, in data odierna ha annunciato d’aver lasciato invariato, al termine della periodica riunione del comitato di politica monetaria, il costo del denaro al minimo storico, ovverosia allo 0,5%. Subito dopo ha comunicato la decisione sui tassi anche la Bce, Banca centrale europea; ebbene, anche in Eurolandia il costo del denaro resta invariato e confermato all’1,5%, ovverosia perfettamente in linea con le aspettative del mercato e degli analisti.

Quella di oggi pomeriggio, da parte di Jean-Claude Trichet, sarà l’ultima conferenza stampa in quanto il mese prossimo passerà il testimone al nuovo presidente eletto della Bce, Mario Draghi, attuale Governatore della Banca d’Italia.

Previsioni recessione economica secondo Goldman Sachs

Gli analisti di Goldman Sachs hanno tagliato le loro precedenti previsioni sia in relazione alla crescita a livello globale che in riferimento al solo continente europeo. Per quanto riguarda la crescita mondiale nel 2012, in particolare, gli analisti della banca statunitense hanno abbassato le stime portandole al 3,5% dal precedente 4,2%.

La revisione delle stime è stata causata in larga parte dai problemi in cui versa l’Europa, che sta attraversando una seria crisi a causa del debito di alcuni paesi della zona euro e che potrebbe peggiorare per via dell’elevato rischio contagio a danno di altri Stati.

Tassi di interesse invariati ad ottobre 2011 secondo Ing

Secondo le previsioni degli analisti di Ing, al termine della consueta riunione mensile che si terrà il 6 ottobre prossimo la Banca centrale europea deciderà di mantenere invariati i tassi di interesse.

Tale previsione contrasta con quella espressa da altri analisti, che al contrario prevedono un taglio dei tassi di interesse, probabilmente nella misura di un quarto di punto percentuale, alla luce del rallentamento economico verificatosi nel corso degli ultimi mesi e delle previsioni poco favorevoli per i restanti mesi dell’anno in corso e per l’intero 2012.

Taglio tassi di interesse Bce a ottobre 2011?

Gli analisti sono concordi nel ritenere che esistono serie probabilità che la Banca centrale europea non solo decida di modificare radicalmente la sua politica monetaria rispetto all’orientamento manifestato a luglio scorso ma anche che tale inversione di rotta verrà manifestata concretamente già in occasione della riunione fissata a Berlino per il 6 ottobre prossimo.

Una considerevole parte di esperti, infatti, ritiene altamente probabile la possibilità che al termine della riunione di ottobre l’istituto con sede a Francoforte annuncerà un taglio dei tassi di interesse.

Rating Italia tagliato da Standard and Poor’s

Tanto tuonò sul nostro Paese che piovve. ll mercato si aspettava e temeva un downgrade da parte di Moody’s, ed invece nella notte, a sorpresa, è stata l’Agenzia Standard and Poor’s ad abbassare il rating sul debito dell’Italia.

In particolare, Standard and Poor’s ha tagliato il rating sul nostro debito da “A+” ad “A” in base a ragioni che sono tutto tranne che sconosciute alla comunità finanziaria. Nel dettaglio, la decisione di S&P riflette la nostra crescita economica molto bassa, l’elevato livello del debito pubblico e, soprattutto, la fragilità a livello politico che chiaramente pesa sulla risoluzione dei problemi che affliggono il nostro Paese.

Petrolio Opec taglio produzione con oro nero libico

L’economia globale sta nuovamente rallentando, al punto che i più pessimisti stimano una nuova fase di recessione negli Stati Uniti, e comunque un sostanziale rallentamento del ciclo anche in Europa, a partire dai Paesi cosiddetti periferici dell’area euro.

Di riflesso è atteso anche un rallentamento della domanda di energia, a partire dal petrolio, ragion per cui presto i Paesi produttori, ed in particolare quelli facenti parte del cartello dell’Opec, potrebbero tagliare la produzione. Questo anche per effetto del ritorno della Libia sul mercato, la cui capacità giornaliera a pieno regime è pari all’incirca a 1,6 milioni di barili.