Tre mesi per salvare l’euro secondo George Soros

La crisi dell’euro continua a preoccupare gli investitori di tutto il mondo, in quanto un’eventuale spaccatura della zona euro potrebbe avere ripercussioni molto negative su tutto il sistema economico e finanziario mondiale. Il rischio di una disintegrazione della moneta unica europea è stato di recente preso in considerazione anche dai vertici europei, come Josè Manuel Barroso e Olli Rehn, mentre sono molti i paesi (ma anche grandi multinazionali) che stanno già effettuando simulazioni e stress test in caso di ritorno alle vecchie monete nazionali.

Previsioni 2012 settore del lusso secondo Nomura

Nel corso del primo trimestre dell’anno il settore del lusso non ha risentito del peggioramento del contesto macroeconomico, registrando un tasso di crescita molto simile a quello del quarto trimestre dello scorso anno. Alcuni marchi, come Burberry, Salvatore Ferragamo, Yves Saint Laurent e Bottega Veneta, sono addirittura riusciti a realizzare un incremento del fatturato.

Crollo prezzi Petrolio maggio 2012

Il mese di maggio è stato finora molto negativo per l’andamento del petrolio, anche se gli effetti sulla benzina sono stati davvero poco soddisfacenti per il consumatore (a causa dell’eccessiva tassazione che grava sui carburanti). La sensazione è che non sia stato soltanto il boom del dollaro americano a deprimere le quotazioni dell’oro nero. Da questo punto di vista sorprende il crollo del prezzo del Brent: il riferimento europeo è clamorosamente crollato fino a 105$ dai top di 128,25$ del primo marzo scorso.

Nuova asta LTRO della BCE a luglio 2012 secondo JP Morgan

La seduta di ieri è stata caratterizzata da un buon rialzo per le borse europee, ma soprattutto una forte discesa degli spread sovrani. Inoltre, l’euro non è crollato rispetto alle altre valute e sembra finalmente essere in grado di mantenere i supporti di breve periodo. A dare ossigeno al sistema finanziario della zona euro è stata JP Morgan, che si aspetta nuovi interventi di stimolo monetario della BCE nel breve periodo. Secondo la banca americana, l’Eurotower sarà costretta a intervenire nuovamente a causa della recessione e dell’emergenza nel settore bancario.

Indice Crb materie prime ai minimi da quasi due anni

Il 2012 finora non è stato un anno particolarmente brillante per le materie prime. In realtà, se si osserva l’andamento dell’indice principale delle commodity, cioè l’indice Reuters Jefferies-Crb, possiamo notare che siamo sui minimi da quasi due anni. Infatti, ieri l’indice ha chiuso a 281,44 punti, cio è sui minimi da settembre 2010. Il crollo delle materie prime, in particolare le soft commodities come zucchero e caffè, è dovuto sia al deciso apprezzamento del dollaro americano sui mercati valutari sia alle aspettative di rallentamento economico su scala mondiale.

Piano d’emergenza UE per uscita Grecia dall’euro

Ieri è stata una giornata molto negativa per le borse europee e per la moneta unica europea. Le forti vendite hanno portato a bruciare altri 140 miliardi di capitalizzazione in Europa: nell’intraday la borsa di Milano aveva superato una perdita del 4%. A far crollare nuovamente le borse continentali e l’euro è stata la notizia, diffusa a margine del vertice straordinario UE, della preparazione di un piano B in vista dell’uscita della Grecia dall’unione monetaria. L’indicazione sarebbe arrivata dai funzionari del team di lavoro dell’Eurogruppo.

Cosa sono i project bond

I project bond sono una nuova tipologia di bond europei finalizzati al finanziamento di grandi progetti infrastrutturali, con garanzia europea. Attraverso questi strumenti, dunque, si fornisce un sostegno a progetti lanciati da privati e finalizzati alla realizzazione di importanti opere di sviluppo infrastrutturale, quindi riguardanti prevalentemente trasporti, energia, telecomunicazioni, fonti rinnovabili, interconnessioni europee e altri progetti di simile portata.

Garanzia europea sui depositi bancari allo studio

L’aggravarsi della situazione in Grecia ha provocato una vera e propria fuga di capitale. I timori in merito al rischio default del paese e di alcune banche ha infatti spinto la maggior parte della popolazione a recarsi presso gli sportelli degli istituti bancari per ritirare i propri soldi. Stessa cosa si sta verificando anche in Spagna, seppur in misura minore.

Per evitare il ripetersi di eventi di questo tipo, dunque, l’Unione europea sta studiando possibili soluzioni in grado di rafforzare le banche e spezzare lo stretto legame attualmente esistente tra bilanci bancari e crisi debitoria del paese.

Rischio crisi debito sovrano Giappone

Ieri l’agenzia di rating Fitch ha deciso di tagliare il giudizio sul merito di credito del Giappone di due livelli ad “A+” da “AA-“ con outlook negativo. Si tratta del rating più basso rispetto a quello delle altre due grandi agenzie: Moody’s valuta il paese del Sol Levante “Aa”3, Standard & Poor’s “AA-“. Secondo Citibank, dopo Fitch anche le altre agenzie di rating potrebbero a breve rivedere i loro giudizi sul debito giapponese di lungo periodo. Le prospettive sono ora negative per i prossimi trimestri sia per Fitch che per S&P, mentre Moodys mantiene un outlook stabile.

Piano UE-BCE per evitare crisi dell’euro

Le quotazioni attuali dell’euro nei confronti delle principali valute (dollaro, yen, sterlina) dovrebbero incorporare gran parte della probabilità di un’uscita della Grecia dall’unione monetaria. Tuttavia, a preoccupare i policy makers europei non è solo il paese ellenico, bensì soprattutto la possibilità di un effetto-contagio ad altri paesi (non solo periferici): Spagna, Portogallo, Italia, Irlanda, Belgio e forse anche la Francia. I timori per una grave crisi di liquidità in Spagna, stanno spingendo UE e BCE a preparare un piano anti-crisi sufficientemente robusto per fronteggiare eventuali crolli della fiducia.