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Euro/Dollaro sopra 1,30 in attesa dei non-farm payrolls

Il tasso di cambio euro/dollaro è tornato sopra 1,30 dopo la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di mantenere invariati i tassi di interesse sui minimi storici dello 0,75%. Gli investitori hanno fatto incetta di moneta unica, mentre per il dollaro americano è stata una giornata molto negativa considerando che ha perso terreno praticamente contro tutte le valute più importanti. Oggi, però, è atteso un altro market mover rilevante, ovvero i non-farm payrolls, che dovrebbero muovere non poco il mercato dei cambi.

BCE lascia tassi di interesse fermi allo 0,75% a ottobre 2012

La Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nell’area euro sui minimi storici allo 0,75%. Sono ormai tre mesi che la BCE non modifica il costo del denaro nella zona euro. Oltre al tasso sulle operazioni di rifinanziamento, restano invariati anche il tasso sugli impieghi (1,5%) e quello sui depositi (0%). La decisione è arrivata alle ore 13,45 al termine del Consiglio direttivo che si è svolto a Lubiana, in Slovenia.

Petrolio Brent può salire a 130$ nel 2013 secondo Goldman Sachs

La banca d’affari americana Goldman Sachs ha previsioni molto ottimistiche sull’andamento del prezzo del petrolio sui mercati internazionali. Secondo gli analisti della banca USA la quotazione del greggio del Mare del Nord è destinata ad aumentare nei prossimi mesi, a causa dell’aumento della tensione tra Israele e Iran. Secondo Goldman Sachs il prezzo del Brent potrebbe salire fino a 130$ al barile nel 2013. Ieri, però, il petrolio ha subito un vistoso calo a seguito della diffusione del dato sulle scorte.

Rame potrebbe salire a 9.000$ entro fine 2012

Il rame continua a mostrare un andamento lateral-rialzista compreso tra 8.350 e 8.150 dollari per tonnellata, muovendosi più o meno seguendo l’andamento del tasso di cambio euro/dollaro. Nei prossimi giorni il mercato del rame dovrebbe essere notevolmente influenzato dalla chiusura dello Shanghai Futures Exchange e di altri mercati finanziari cinesi per i festeggiamenti del Golden Week. La riapertura avverrà l’8 ottobre, ma nel frattempo gli addetti ai lavori ritengono che molte posizioni importanti siano state chiuse.

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Euro/Dollaro può tornare sopra 1,30?

L’incertezza che si respira sui mercati finanziari negli ultimi giorni sta bloccando le velleità di rally di tutti gli asset storicamente più rischiosi, nonostante le imponenti misure di stimolo monetario fornite all’economia dalle principali banche mondiali. La crisi dei debiti sovrani europei sembra stia allentando la morsa, sebbene la Spagna resti ancora un fronte caldo da tenere sotto controllo. Ora l’attenzione degli investitori dovrebbe spostarsi sui fondamentali economici, per capire quali prospettive ci sono per la crescita nelle aree economiche più importanti.

Goldman Sachs prevede boom delle commodity entro 12 mesi

Gli analisti finanziari di Goldman Sachs prevedono che nell’ultimo trimestre del 2012 le materie prime faranno molto bene, ma la previsione è ancora più ottimistica se si allarga l’orizzonte temporale. Secondo Goldman Sachs l’indice benchmark creato dalla banca americana relativo alle commodity, ovvero l’indice S&P Gsci, salirà del 18% nei prossimi 12 mesi. Insomma, la banca americana si aspetta un rendimento praticamente doppio rispetto a quello evidenziato da settembre 2011 fino ad oggi.

Quotazione oro in euro ai massimi storici

Il trend rialzista di lungo periodo dell’oro sembra non conoscere ostacoli e di tanto in tanto vengono aggiornati nuovi record assoluti. Questa volta non si tratta del valore dell’oro espresso in dollari americani, bensì della quotazione del metallo giallo espresso in euro. Infatti, complice anche la recente correzione della moneta unica europea e il contestuale apprezzamento del metallo prezioso, la quotazione dell’oro in euro ha raggiunto il massimo storico di 1.380 dollari l’oncia. L’oro, espresso in dollari, continua a salire e stamattina ha superato quota 1.783 dollari.

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Euro/Dollaro in attesa degli stress test sulle banche spagnole

E’ una giornata molto importante quella odierna, in quanto c’è grande attesa per i risultati definitivi degli stress test sulle banche spagnole. Secondo le anticipazioni riportate dal quotidiano El Pais, la Spagna sarà costretta a chiedere 60 miliardi di euro di prestiti all’Europa per evitare il crack del settore bancario. La cifra è praticamente la stessa della prima stima fatta a giungo da società di consulenza indipendenti. Il cambio euro/dollaro è in ripresa, dopo diversi giorni trascorsi sotto il tiro delle vendite.

Investire in titoli di stato americani a fine 2012

Nelle ultime due settimane si sta assistendo a un ritorno di fiamma degli investitori sui cosiddetti “beni rifugio”, dopo che da fine luglio scorso si era assistito ad un poderoso rally degli asset maggiormente rischiosi. Il peggioramento del sentiment sui mercati finanziari, dovuto alla crisi del debito della Spagna e alle minacce secessioniste della Catalogna, sta facendo nuovamente aumentare la richieste di porti sicuri come i titoli del Tesoro americano. Ieri i Treasury Bond USA hanno messo a segno l’ottava seduta di rialzo consecutiva.

Banche centrali aumentano riserve di oro nel 2012

Le banche centrali continuano ad aumentare le loro riserve di oro, sostenendo la domanda che aveva già sperimentato un deciso incremento a seguito del lancio del terzo round di allentamento monetario della Federal Reserve, ovvero il QE3. Ieri le quotazioni dell’oro spot avevano sfiorato 1.775$ l’oncia, per poi chiudere in calo a 1.760$ dopo la brusca inversione del sentiment sui mercati che aveva portato anche a forti ribassi a Wall Street. La quotazione dell’oro resta molto sostenuta e solo pochi giorni fa è stato toccato un nuovo massimo a 6 mesi a 1.787$ l’oncia.