Erano ormai diverse settimane che arrivavano indicazioni positive dai principali indicatori macro cinesi. Oggi c’è stata la conferma che l’economia cinese sta tornando a crescere a ritmi elevati, dopo oltre un anno di rallentamento. Infatti, secondo quanto emerge dalla stima flash dell’indice Pmi manifatturiero elaborato da HSBC, a novembre c’è stato un balzo dell’indice a 50,4 punti dai 49,5 punti di ottobre (dato definitivo). Superata, dunque, la soglia dei 50 punti, spartiacque tra crescita e rallentamento.
Macro Economia
Settore utilities europeo in seria difficoltà
Questo ha portato alcune banche d’affari ha rivedere la loro valutazione su alcune delle più importante aziende energetiche del Vecchio Continente. Al riguardo ricordiamo il taglio attuato da Moody’s su Enel, il cui rating a lungo termine è stato portato da Baa1 a Baa2 con outlook negativo, e il downgrade di UBS sulla tedesca Rwe e sulla francese Edf.
Cambio euro/dollaro sotto 1,28 dopo downgrade Francia
La notizia del downgrade di Moody’s sul rating della Francia, che perde così il giudizio “Aaa”, ha rallentato la spinta al rialzo presente da un paio di giorni sul cambio euro/dollaro che stamattina è tornato a mostrare una quotazione inferiore a 1,28, dopo che ieri era salito fino a 1,2819. La Francia è stata bocciata da Moody’s al livello “Aa1” con outlook negativo. Il declassamento del dbeito sovrano transalpino potrebbe avere riflessi negativi sul cambio euro/dollaro, ma più in generale sull’intero mercato dell’euro.
Svalutazione dello yen su imminente cambio governo giapponese
Solo due giorni fa lo yen era ancora uno schiaccia-sassi sui mercati valutari internazionali. Poi ha improvvisamente invertito la rotta ed è iniziata una vera e propria svalutazione della moneta nipponica contro le major currencies. A far crollare clamorosamente la quotazione dello yen è la possibilità che alle elezioni anticipate di metà dicembre prossimo possa formarsi un nuovo governo, con a capo il Liberal Democratic Party (Ldp) guidato da Shinzo Abe. Il partito è attualmente all’opposizione, ma in caso di vittoria è pronto a cambiare le strategie di politica monetaria della Bank of Japan.
Previsioni Euro/Dollaro 15 novembre 2012
Il tasso di cambio euro/dollaro sta provando a imbastire un rimbalzo tecnico di breve periodo, dopo aver accusato pesanti perdite nelle ultime due settimane. Due giorni fa il cambio aveva toccato il minimo più basso degli ultimi due mesi a 1,2661, ma ieri è riuscito a rimbalzare toccando quota 1,2778. Il lieve miglioramento del quadro tecnico sembra, però, soltanto un movimento correttivo lungo un trend ribassista di breve-medio periodo, che ha portato nell’ultimo mese a una perdita del 3,7%. Stamattina, poco dopo l’apertura delle borse europee, la quotazione di euro/dollaro è di 1,2745.
Quotazione Yen crolla su attesa nuovi interventi BOJ
Sullo yen incombeva da giorni un fiscal cliff à la giapponese, all’indomani dei dati sul pil che avevano evidenziato un crollo dello 0,9% su base trimestrale e del 3,5% su base annuale (il dato peggiore da marzo 2011). I partiti di governo e di opposizione giapponesi hanno trovato un accordo per approvare in parlamento entro fine mese una legge per finanziare il deficit di bilancio e per evitare che il paese si ritrovi clamorosamente senza soldi a fine novembre.
Euro/Dollaro tocca minimo a due mesi a 1,2661
Il tasso di cambio euro/dollaro è sceso nella seduta di ieri sui minimi a due mesi a 1,2661, evidenziando ancora una volta la presenza di un forte trend ribassista di breve periodo. Il cambio ha accelerato al ribasso nell’ultima settimana, a seguito della perdita dell’importante supporto di 1,28. Dai top di metà ottobre toccati in area 1,3140, il cambio euro/dollaro è arrivato a perdere il 3,79%. A deteriorare il quadro tecnico del cambio sono stati finora diversi fattori, legati soprattutto a variabili di tipo macroeconomico.
Euro/Dollaro resta sotto 1,27 per timori default Grecia
L’Eurogruppo, riunitosi ieri a Bruxelles, ha deciso di concedere alla Grecia altri due anni per mettere i conti pubblici in ordine ma ciò comporterà maggiori costi di salvataggio per i paesi membri della zona euro. Il Fondo Monetario Internazionale ha espresso parere contrario a questa soluzione accomodante, ma anche Germania, Finlandia e Olanda non hanno intenzione di chiedere ulteriore denaro ai propri contribuenti per salvare Atene. Oggi ci sarà la riunione dell’Ecofin, mentre Atene emetterà bond a brevissimo termine per rifinanziare il debito in scadenza venerdì.
Perché lo yen sale quando i mercati scendono?
Nonostante un’economia stagnante e un rapporto debito/pil su livelli monstre al 230%, lo yen continua a mostrare i muscoli sui mercati valutari durante le fasi di maggiore avversione verso il rischio. A dispetto dei deboli fondamentali dell’economia giapponese, lo yen continua ad apprezzarsi sui mercati valutari perché il mondo finanziario è oggi dominato dalle correlazioni. La moneta nipponica viene inquadrata come “valuta rifugio” da comprare quando avviene la fuga dal rischio. Nell’ultimo decennio il tasso di cambio dollaro/yen si è svalutato molto, passando da 125 a 75.
Bce lascia tassi invariati allo 0,75% a novembre 2012
La decisione presa oggi dall’Eurotower, come anticipato, è in linea con le previsioni degli analisti, i quali attendono ora con ansia la consueta conferenza stampa tenuta da Draghi dopo ogni riunione mensile.