Oggi prende il via la prima giornata di riunione del G-20 di Mosca, che proseguirà per tutto il week-end. Il mercato forex dovrebbe essere influenzato molto dalle dichiarazione provenienti dai ministri finanziari e dai banchieri centrali dei paesi più industrializzati al mondo. Il tema più scottante resta quello della currency war, ovvero la guerra delle valute. Il Giappone resta nel mirino delle critiche di molti politici europei per aver dato il via a una politica di svalutazione competitiva dello yen, ma secondo il G-7 la guerra delle valute non esiste. Dello stesso avviso è anche Mario Draghi.
Macro Economia
Forex sterlina verso 1,55 dollari sui minimi a 6 mesi
Non si ferma la discesa delle quotazioni della sterlina sui mercati valutari. Anche oggi la divisa britannica è in netto calo nei confronti delle major currencies, in particolare sul dollaro americano. Sul forex il tasso di cambio sterlina/dollaro ha aggiornato nuovi minimi a 6 mesi a 1,5532 e a questo punto sembra ormai diretto verso l’area di supporto di 1,55. Il pound perde terreno anche sull’euro, tanto che il cambio euro/sterlina è salito fino in area 0,8680, avvicinandosi ai massimi di periodo posti a 0,8715.
Guerra delle valute non esiste secondo il G7
Negli ultimi giorni il tema della “guerra delle valute” è diventato sempre più scottante per i politici delle principali aree economiche mondiali. Alcuni paesi, Giappone e Stati Uniti in primis, perseguono da tempo una politica non dichiarata di svalutazione competitiva della propria valuta allo scopo di rilanciare la crescita e sostenere le esportazioni nei mercato globali. A pagarne le conseguenze è stato finora l’euro, che da valuta a rischio disintegrazione si è trasformato in un vero e proprio schiaccia-sassi mettendo in preallarme alcuni politici europei.
Europa divisa sulla politica del cambio dell’euro
Nel corso della riunione dell’Eurogruppo di Bruxelles, avvenuta ieri pomeriggio, i ministri finanziari dell’Ue-17 hanno discusso dell’andamento dell’euro, delle possibili ripercussioni sull’economia europea e delle eventuali strategie da adottare. Alla fine è emerso che il fronte europeo non è affatto compatto. La Francia chiede da tempo una politica del cambio dell’euro, allo scopo di frenare la corsa della moneta unica, ma la Germania non è d’accordo in quanto teme che la svalutazione competitiva dell’euro possa provocare un brusco aumento dell’inflazione.
Forex euro sotto 1,34 dollari dopo parole di Draghi
Il meeting di ieri della Bce non ha prodotto sorprese sui tassi di interesse. Il livello fissato dal Consiglio Direttivo dell’Eurotower resta sempre lo 0,75%. Qualche indicazione in più è arrivata dalla conferenza stampa di Mario Draghi, che ha effettuato alcune riflessioni sull’andamento del cambio dell’euro. Draghi ha sottolineato che la Bce non si occupa di questioni relative al cambio e in linea generale ha preferito non sbilanciarsi su possibili interventi futuri. Tuttavia, Draghi ha poi dichiarato che il cambio è comunque importante ai fini della crescita e della stabilità dei prezzi.
Forex acquisti sull’euro in attesa della BCE
Oggi la Banca Centrale Europea comunicherà le proprie decisioni di politica monetaria ai mercati. Alle ore 13,45 sarà annunciato il livello dei tassi di interesse nella zona euro, che quasi certamente resterà fermo sui minimi storici allo 0,75%. Alle ore 14,30, invece, sarà la volta della conferenza stampa di Mario Draghi, numero uno dell’Eurotower, che potrebbe effettuare qualche dichiarazione sul tema più caldo dei mercati finanziari, ovvero la cosiddetta “guerra delle valute”. Stamattina sul forex l’euro è partita al rialzo, guadagnando terreno nei confronti delle major currencies.
Tassi bond tedeschi ancora in rialzo
L’asta dei titoli di stato quinquennali della Germania ha evidenziato ancora una volta una leggera crescita del rendimento dei titoli teutonici, come accaduto anche nelle ultime aste di titoli a breve termine. Il Tesoro tedesco ha collocato 3,269 miliardi di euro di Bund a 5 anni. Il rendimento lordo è cresciuto allo 0,68% dallo 0,41%, mentre la domanda è stata 1,9 volte maggiore dell’offerta. Nelle ultime settimane la curva dei tassi della Germania ha visto salire il rendimento dei Bubill a 12 mesi e dello Schatz biennale su valori positivi.
Hollande chiede di frenare la corsa dell’euro
Nel corso del suo primo intervento al Parlamento europeo di Strasburgo, il presidente francese François Hollande ha posto il problema del super-euro e della mancanza di una politica valutaria da parte dell’Europa. Hollande ha dichiarato che “l’Europa deve definire obiettivi a medio termine” per il cambio dell’euro. L’inquilino dell’Eliseo non chiede alla Bce di intervenire direttamente sul mercato per frenare il rally, bensì di avere un cambio più realistico che non vada a danneggiare la competitività dei paesi europei mentre altre banche centrali perseguono una politica di svalutazione.
Forex acquisti su euro/dollaro dopo Pmi eurozona migliore delle attese
E’ durata poco più di una giornata la flessione dell’euro sui mercati valutari. Stamattina, con l’inizio delle contrattazioni in Europa, sono tornati gli acquisti sulla moneta unica che ha beneficiato del calo degli spread sovrani, del rimbalzo dei listini azionari e del risultato migliore del previsto del Pmi della zona euro. L’indice Pmi definitivo composito di gennaio, elaborato da Markit, si è attestato a 48,6 punti, meglio dei 48,2 punti riscontrati nel dato preliminare e attesi dagli analisti finanziari.
Forex euro/dollaro sfiora 1,36 dopo pil USA e Fed
La seduta di ieri è stata caratterizzata dall’inaspettata frenata dell’economia americana, che ha sperimentato una flessione dello 0,1% nel quarto trimestre del 2012. La flessione non era stata prevista dagli analisti, che si aspettavano un moderato incremento del pil dell’1%. Nel trimestre precedente era avvenuta una crescita del 3,5% su base annua. Il calo del pil su valori negativi non si verificava ormai da quando il paese è uscito dalla recessione, ovvero da oltre tre anni. Il risultato, però, è stato condizionato da eventi di natura straordinaria.