Sulla Cina iniziano a esserci le prime forti preoccupazioni delle agenzie di rating. La settimana scorsa Fitch taglia rating Cina ad A+, evidenziano i rischi legati alla trasformazione del modello economico dell’ex impero celeste che potrebbe avere conseguenze negative sull’economia e sulle finanze pubbliche nel breve periodo. Oggi è arrivata una nuova raccomandazione negativa. Infatti, Moody’s Investor Service ha deciso di tagliare l’outlook sul rating sovrano della Cina a “negativo” da “stabile”. Moody’s ha al momento un giudizio Aa3 sulla Repubblica Popolare Cinese.
Macro Economia
Wall Street in forte calo dopo attentato a Boston
A pesare in maniera negativa sulla seduta sono stati una serie di fattori, in primis la lettura del Pil della Cina, che si è rivelato essere sotto le attese degli analisti, circostanza che ha aumentato i timori su un possibile rallentamento di quella che è la seconda economia mondiale.
Fitch taglia rating Cina ad A+
L’agenzia di valutazione Fitch ha calato la scure sul rating sovrano della Repubblica Popolare Cinese, lanciando l’allarme sulle possibili difficoltà che l’ex Impero Celeste incontrerà nel suo processo di trasformazione del modello economico e per i rischi di instabilità finanziaria. Fitch ha tagliato il rating sul debito sovrano della Cina, espresso in yuan, ad “A+” da “AA-”. Gli esperti dell’agenzia di rating ritengono che il passaggio da un modello economico basato quasi esclusivamente sull’export a un altro maggiormente orientato ai consumi domestici potrebbero riservare brutte sorprese nel breve termine.
Nessun rischio bolla in Giappone secondo BoJ
Il maxi-piano di stimolo monetario all’economia nipponica divide analisti e investitori, preoccupati per l’immissione record di liquidità nel sistema da parte della Bank of Japan nel tentativo di combattere definitivamente la deflazione e accelerare il processo di crescita economica. La terapia d’urto del neo-governatore della BoJ, Haruiko Kuroda, è piaciuta molto al premier nazionalista Shinzo Abe, tanto che è subito avvenuta una seconda investitura parlamentare che gli garantirà il mandato alla BoJ per 5 anni. Ma quali sono i rischi dopo una manovra monetaria così aggressiva?
Previsioni banche italiane secondo Fitch
Secondo le previsioni dell’agenzia statunitense, in particolare, le rettifiche sui crediti deteriorati degli istituti di credito italiani con ogni probabilità continueranno ad aumentare durante il 2013 a causa della debolezza dell’economia, tuttavia per le banche più forti la situzione non sarà drammatica, in quanto queste dovrebbero comunque riuscire a gestire l’aumento degli accantonamenti e a generare utili.
Tassi di interesse Bce invariati ad aprile 2013
Si tratta quindi del nono mese consecutivo in cui l’istituto con sede a Francoforte conferma l’attuale livello dei tassi, nell’attesa che si verifichi la prospettata ripresa economica nel corso della seconda metà dell’anno.
Giappone avvia nuova svalutazione dello yen
Al termine della riunione della Bank of Japan il nuovo governatore Haruiko Kuroda ha annunciato l’introduzione di un nuovo piano di stimolo monetario all’economia nipponica caratterizzato da una forte aggressività, considerando che è stato annunciato un aumento notevole dello stock di titoli da acquistare sui mercati per combattere la deflazione. L’aumento del piano di quantitative easing della BoJ è superiore alle attese degli investitori. La decisione della Banca Centrale giapponese ha provocato una nuova clamorosa svalutazione dello yen, che sul forex è stato letteralmente sommerso dalle vendite.
Bce potrebbe tagliare tassi ad aprile o maggio 2013
Gli analisti finanziari di primarie banche di investimento sono sempre più convinti che la Bce taglierà il costo del denaro nell’area euro nella riunione di giovedì oppure a maggio, a causa della debolezza dell’economia europea che non accenna a dare segnali di risveglio. Attualmente i tassi nell’area euro sono sui minimi storici allo 0,75%. Secondo Pierre Olivier Beffy, chief economist di Exane Bnp Paribas, il taglio dei tassi di interesse sarebbe più che altro un segnale che un’opzione efficace. L’esperto ritiene che servirebbe altro per stimolare l’economia europea.
Yuan ai top dal 1993 sul dollaro dopo mossa Pboc
Nella giornata di ieri, che è stata caratterizzata dalla chiusura dei mercati europei a causa delle festività pasquali, lo yuan cinese è salito sui livelli più alti degli ultimi 19 anni a seguito della revisione al rialzo del prezzo di riferimento da parte della People’s Bank of China (Pboc) dello 0,02% a 6,2674 (livello più alto da maggio 2012). Intanto, la locomotiva economica dell’ex Impero Celeste torna a correre. L’indice Pmi manifatturiero è salito a 50,9 punti nel mese di marzo. A febbraio il Purchasing manager index si era attestato a 50,1 punti.
Recessione Italia fino a metà 2013 secondo Ocse
In particolare, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dopo la flessione del 3,7% registrata nell’ultimo trimestre dello scorso anno, ha previsto per il Bel Paese un calo congiunturale dell’1,6% nei primi tre mesi di quest’anno e un calo di un altro 1% nel secondo trimestre.