Cambio euro-dollaro sotto 1,29 dopo tassi BCE invariati

Mario DraghiLa giornata di ieri ha visto la BCE come protagonista assoluta della scena sui mercati finanziari, orfani dei mercati americani per la festività dell’Indipendence Day. L’Eurotower ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, come da attese, al minimo storico dello 0,5%. La conferenza stampa di Mario Draghi, governatore dell’istituto monetario di Francoforte, ha dato il via a movimenti direzionali rilevanti, con boom delle borse e crollo dell’euro sul mercato forex. Il banchiere italiano ha utilizzato toni da colomba sulla dinamica futura dei tassi.

Italia stime di crescita 2013 tagliate da Standard & Poor’s

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L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha messo sotto la lente l’economia europea, per capire se ci sono i presupposti per una ripresa nei prossimi trimestri. Tuttavia, secondo quanto emerge da un recente studio degli specialisti dell’agenzia all’orizzonte non ci sono segnali di recupero significativo per l’economia dell’area euro, nonostante alcune indicazioni di maggiore stabilizzazione rispetto ai mesi scorsi. Standard & Poor’s ha anche deciso di tagliare le stime sul pil di Germania e Italia, mentre quelle sul Regno Unito sono state ritoccate al rialzo.

Banche cinesi a rischio secondo Standard & Poor’s

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Le preoccupazioni per lo scoppio di una bolla del credito in Cina si fanno sempre più forti, tanto che ieri la borsa di Shanghai ha perso il 5,3% in una sola seduta. Dopo il taglio delle stime sul pil cinese per l’anno in corso effettuate da Goldman Sachs, al 7,4% dal 7,8%, arriva un nuovo allarme. A lanciarlo è l’agenzia di rating Standard & Poor’s, secondo la quale le banche cinesi sarebbero a rischio a causa dell’immobilismo della People’s Bank of China (PBOC).

Cambio euro-dollaro torna a 1,3250 dopo decisioni della FED

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Ieri sera il mercato forex è stato scosso dalle decisioni in materia di politica monetaria della FED, ovvero la Banca Centrale degli Stati Uniti d’America. L’istituto monetario di Washington ha deciso di confermare i tassi di interesse nel range compreso tra lo 0% e lo 0,25%, sui livelli più bassi di sempre. Dalla conferenza stampa del governatore Ben Bernanke sono emerse indicazioni fondamentali per gli investitori su ciò che ha intenzione di fare la FED nei prossimi mesi. Bernanke ha infatti tracciato la road map della exit strategy della FED.

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Crisi in Italia mancano 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro

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Lo specchio della crisi in Italia è sicuramente la situazione del lavoro. Secondo il rapporto “World of Work 2013”, stilato dall’Ilo, l’International Labour Organization, all’Italia mancano 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro per poter riportare il tasso di occupazione a quelli che erano i livelli prima della crisi.

Nella parte dedicata al Bel Paese, sono state evidenziate le cause che sono senza dubbio da individuare nel calo della domanda interna, e nella difficoltà di aumentare quelle che sono le esportazioni, sul quale si basa il modello nazionale di ripresa. Andando a valutare il tasso di disoccupazione in Italia, si è visto come è in continuo aumento con una regolarità impressionante.

Brasile alza i tassi all’8% per frenare l’inflazione

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La Banca Centrale brasiliana ha alzato i tassi di interesse all’8%, motivando la propria decisione con la volontà di fermare la crescita dell’inflazione in una fase non particolarmente favorevole per l’economia carioca. Il selic rate è stato così alzato a sorpresa di 50 punti base, dal 7,5% all’8%. Sul mercato internazionale delle valute il real brasiliano si conferma in un trend ribassista molto solido e ai minimi da circa 11 mesi sul dollaro americano. Il tasso di cambio Usd/Brl è salito fino a 2,11.

Moody’s promuove le banche americane

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L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di promuovere le banche americane, alzando il giudizio sul settore a “stabile” da “negativo”. Non accadeva dal 2008. Il maggiore ottimismo di Moody’s viene spiegato dalla stessa agenzia, che sottolinea la possibilità per le banche statunitensi di lavorare in un ambiente operativo in miglioramento e di non doversi più preoccupare di rischi eccessivi legati alla frenata dell’economia a stelle e strisce. Nel report “Banking System Outlook: United States of America”, Moody’s ha dichiarato di attendersi una crescita del pil Usa tra l’1,5% e il 2,5% per il biennio 2013-2014.

Danimarca sempre più lontana dall’euro

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La Danimarca continua ad avere perplessità sull’euro, dopo che negli ultimi tempi anche la Polonia aveva fatto intendere di non avere alcuna intenzione di entrare nella zona euro. Il paese scandinavo resta, quindi, fuori dall’euro e probabilmente non vi entrerà mai. D’altronde i danesi non hanno mai mostrato grande interesse per la moneta unica, già quando nel 1993 decisero di non aderire al processo di convergenza verso l’euro e di restare aggrappati alla propria corona. Dopo il referendum di 20 anni fa, sembra proprio che non se ne farà un altro.

Bce pronta a sostenere il credito con l’acquisto di ABS

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Uno dei principali rompicapi per la Bce in questa fase di estrema debolezza dell’economia dell’area euro è come rilanciare il credito. Qualcosa si è mosso nei giorni scorsi con il taglio del costo del denaro di un quarto di punto allo 0,5%, ma di certo non è necessario per avere un impatto significativo sull’economia reale. Così l’Eurotower potrebbe adottare nuove soluzioni. Oltre a un nuovo taglio del costo del denaro nei prossimi mesi e i tassi sui depositi Bce su valori negativi, si parla di rilanciare il mercato degli ABS.

Dollaro australiano crolla dopo taglio tassi RBA

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Stanotte la Reserve Bank of Australia (la Banca Centrale australiana) ha deciso di tagliare i tassi di interesse al 2,75%, sorprendendo investitori e analisti finanziari. La RBA ha tagliato il costo del denaro di un quarto di punto, portando il riferimento sui minimi storici. La maggior parte degli analisti non si aspettavano il taglio dei tassi già nella riunione odierna, anche se ieri il governo australiano aveva tagliato le stime di crescita per l’anno in corso. Gleen Stevens, governatore della Banca Centrale australiana, ha sottolineato che l’economia resta molto debole.