L’Italia nel 2017 è cresciuta in modo solido: è questo ciò che afferma il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, nel discorso depositato all’Imfc parlando del nostro paese e di quello che dovrebbe e potrebbe essere il suo futuro.
Secondo il ministro a sostenere la crescita della penisola ci ha pensato una domanda interna che ha continuato a espandersi sostenuta da un aumento degli investimenti e dei consumi privati aiutata dall’occupazione che nell’ultimo anno è salita dell’1,1%. L’incertezza politica attuale non aiuta la percezione che si ha del nostro paese, ma è impossibile, si evince questo dalle parole del ministro, non notare come dei passi in avanti siano stati fatti e che vi sia l’implicita necessità di proseguire sulla stessa strada.
Nel rapporto, oltre che del mercato del lavoro si parla anche dell’inflazione, tornata positiva ma come fa notare il Governatore della Bce Mario Draghi per ciò che concerne l’eurozona, ancora moderata rispetto a quello che ci si sarebbe aspetttato. Per ciò che riguarda il rapporto debito-pil italiano lo stesso si e’ attestato sul 131,8% in leggerissimo calo rispetto al 132% del 2016. Si prevede di poter archiviare un decremento maggiore negli anni 2018-2020. Un dato positivo viene dai Npl: i crediti deteriorati sono infatti corrispondenti a circa il 2% dei prestiti totali, e quindi sotto la media del periodo antecedente la crisi. Importante il commento del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco in occasione della consegna dei rapporti a Washington. Il bancario ha infatti detto la sua sul futuro:
E’ presto per dire cosa il nuovo governo farà per far crescere l’economia, che è essenziale. Non si possono dimenticare i vincoli che ci sono. Sono sicuro che il prossimo governo ne prenderà atto e sono sicuro che farà il meglio. Sono fiducioso che ci sara’ grande senso di responsabilità nell’indirizzare la politica economica nei prossimi anni.