Più che la decisione in merito ai tassi di interesse, l’attesa era soprattutto per la consueta conferenza stampa tenuta dal presidente Jean Claude Trichet e che come al solito fornisce importanti indicazioni in merito alle successive mosse dell’istituto di Francoforte.
Ebbene, le parole utilizzate da Trichet nel corso dell’incontro con i giornalisti secondo gli esperti non hanno lasciato dubbi: il prossimo rialzo dei tassi sarà attuato a luglio e non a giugno. Nel corso del suo intervento, infatti, Trichet non ha ribadito la necessità di contrastare il rialzo dei prezzi e non ha parlato del compito di vigilanza della Bce, ma si è limitato ad affermare che la Banca continuerà a monitorare gli sviluppi dell’inflazione alla luce dei concreti rischi di un ulteriore rialzo dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda il comparto energetico e le materie prime.
Secondo gli analisti, inoltre, il probabile rialzo dei tassi a luglio e non a giugno influirà notevolmente sul cambio euro dollaro rallentando la corsa della divisa europea. Del resto è probabile che la prudenza della Bce scaturisca proprio dal progressivo avvicinarsi dell’euro alla soglia di 1,50 e dalle difficoltà economiche di alcuni paesi europei, tra cui figurano in prima linea Grecia, Irlanda e Portogallo.
Al contrario, invece, se Trichet avesse lasciato intendere un ulteriore rialzo dei tassi già a partire dal prossimo mese è probabile che l’euro avrebbe superato a breve la soglia di 1,49.