Sulla Cina iniziano a esserci le prime forti preoccupazioni delle agenzie di rating. La settimana scorsa Fitch taglia rating Cina ad A+, evidenziano i rischi legati alla trasformazione del modello economico dell’ex impero celeste che potrebbe avere conseguenze negative sull’economia e sulle finanze pubbliche nel breve periodo. Oggi è arrivata una nuova raccomandazione negativa. Infatti, Moody’s Investor Service ha deciso di tagliare l’outlook sul rating sovrano della Cina a “negativo” da “stabile”. Moody’s ha al momento un giudizio Aa3 sulla Repubblica Popolare Cinese.
I timori degli analisti di Moody’s sono legati alle crescenti necessità di finanziamento delle amministrazioni locali e arrrivano all’indomani della pubblicazione del dato inferiore alle attese del pil del primo trimestre dell’anno, risultato a +7,7% dal +7,9% del quarto trimestre dello scorso anno. Gli analisti si aspettavano una crescita a +8% su base annua. Ha deluso anche la produzione industriale a +8,9% a marzo, sotto le attese degli analisti (+10%).
Secondo gli specialisti dell’agenzia di rating “i progressi sono stati inferiori al previsto, sia per quanto riguarda il processo di revisione dei rischi latenti legati al debito delle amministrazioni locali sia nel contenimento della dinamica del credito”. Moody’s si aspetta comunque che la Cina possa crescere tra il 7,5% e l’8% nel 2013 e nel 2014. Per i prossimi dieci anni è atteso, invece, un tasso di crescita compreso tra il 6% e il 7%.
Intanto sui mercati valutari lo yuan inanella la settimana settimana consecutiva di rialzi, confermandosi anche in questa nuova ottava ben impostato sul biglietto verde. La notizia del taglio dell’outlook di Moody’s, che fa seguito al downgrade di Fitch sulle emissioni denominate in yuan, potrebbe avere però un impattto negativo sull’andamento dei mercati finanziari nei prossimi giorni.