Trattasi di un livello del carovita elevato che chiaramente incide sul costo del denaro, e quindi sui tassi di interesse, ma anche sul potere d’acquisto degli italiani alle prese con redditi falcidiati dalla crisi, e con un mercato del lavoro stagnante a causa spesso della competitività sul mercato che in questi ultimi anni le PMI hanno via via perso.
► BATTERE L’INFLAZIONE CON I CONTI DEPOSITO VINCOLATI
Inoltre, con l’approvazione della manovra bis 2011, ed il conseguente aumento dell’aliquota Iva ordinaria, dal 20% al 21%, è probabile che nei prossimi mesi l’inflazione possa subire ulteriori aumenti verso la soglia del 3%. A pesare sarà chiaramente anche l’andamento dei prezzi dei prodotti energetici che appesantiscono il dato sull’inflazione complessivo.
► RISPARMIARE E INVESTIRE DURANTE L’INFLAZIONE
Non a caso, a valere proprio sullo scorso mese di agosto, il carovita depurato delle componenti più volatili, rappresentate dai generi alimentari e dall’energia, si è attestato al 2,2%. Sopra il dato medio, ancora una volta, si attesta invece l’andamento dei prezzi di quei prodotti con acquisto a maggiore frequenza; per questi capitoli di spesa, infatti, nell’agosto scorso, su base tendenziale, e quindi annua, l’inflazione viaggia al 3,6%.