Nelle ultime due settimane si sta assistendo a un ritorno di fiamma degli investitori sui cosiddetti “beni rifugio”, dopo che da fine luglio scorso si era assistito ad un poderoso rally degli asset maggiormente rischiosi. Il peggioramento del sentiment sui mercati finanziari, dovuto alla crisi del debito della Spagna e alle minacce secessioniste della Catalogna, sta facendo nuovamente aumentare la richieste di porti sicuri come i titoli del Tesoro americano. Ieri i Treasury Bond USA hanno messo a segno l’ottava seduta di rialzo consecutiva.
L’ascesa dei prezzi del T-Note a 10 anni è la striscia positiva più lunga da dicembre scorso. Negli ultimi dieci giorni il decennale americano ha guadagnato quasi l’1,5%. L’ascesa di prezzi è iniziata poco dopo l’annuncio del terzo round di quantitative easing della Federal Reserve. Il rendimento del T-Note a 10 anni è sceso all’1,62%, ovvero 5 punti base in meno di martedì e oltre 25 in meno dei recenti massimi.
Giù anche il T-Bond a 30 anni, con il rendimento crollato al 2,8% circa. Il buon andamento delle quotazioni è stato riscontrato anche sui T-Note a 5 anni, che sono stati interessati da un’asta record da 35 miliardi di dollari e con il rendimento sceso allo 0,64%. Secondo gli esperti il buon andamento dei Treasuries americani è dovuto al nervosismo per la crisi europea, che spinge gli investitori a cercare porti sicuri.
Tuttavia, le continue iniezioni di liquidità della FED potrebbero provocare un rallentamento di questa corsa al rialzo, considerando anche che l’economia americana non dà segnali di ripresa: ieri è stato diffuso il dato sulle vendite di case ad agosto, che ha evidenziato un calo. Per i prossimi tre mesi è giusto mantenere una certa prudenza, anche se lo spettacolare trend rialzista dei titoli di stato americani – iniziato nell’estate del 2007 – sembra destinato a durare ancora per diverso tempo.