Ancora nulla di fatto. La Grecia non è riuscita a concludere un’intesa con i suoi creditori internazionali giovedì; l’ultimo tentativo si verificherà sabato, nella speranza di evitare la Grexit durante la prossima settimana e iniziando a proteggere l’Eurozona da una crisi sui mercati finanziari qualora non venisse raggiunto un accordo.
L’Eurogruppo, di cui fanno parte i ministri delle Finanze dei Paesi dell’Area Euro, ha concluso il terzo incontro in una settimana senza giungere ad un accordo, dopo le tre istituzioni creditrici hanno messo sul tavolo la proposta finale sul piano di riforme, rifiutando quello presentato da Atene.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, il cui Paese è il creditore più grande della Grecia, ha detto che la prossima riunione dei ministri dell’Eurogruppo di sabato sarà «di importanza decisiva» per una soluzione sulla crisi in Grecia dato che il tempo sta per scadere.
La Merkel ha rifiutato di commentare cosa succederebbe se non venisse raggiunto alcun accordo, ma ha ricordato che i capi di governo non hanno potuto intervenire nei complessi negoziati, e non c’è nessun’altra disponibilità finanziaria oltre a quella presente (e congelata) nel vecchio programma di salvataggio di Atene.
In mancanza di un accordo in questo fine settimana per sbloccare gli aiuti congelati, la Grecia, che ha ricevuto due salvataggi del valore di 240 miliardi di euro dal 2010, andrà in default con il rimborso delle rate del prestito del Fondo Monetario Internazionale il prossimo martedì.
Questo potrebbe portare ad una corsa veloce agli sportelli e i controlli sui capitali, portando probabilmente Atene fuori dall’Area Euro, violando così il principio fondamentale secondo cui l’adesione all’Unione è irrevocabile.