Secondo Della Valle, in particolare, la cessione della quota Rcs è un’operazione necessaria perchè è fonte di continui malumori, non rappresenta il core business per la società triestina e non ha alcuna utilità ai fini dello sviluppo.
Una risposta alle dichiarazioni dell’imprenditore è arrivata dal vicepresidente di Generali, Vincent Bollorè, che uscendo dalla sede romana della compagnia triestina ha affermato che la cessione della quota Rcs sarà valutata con attenzione e potrebbe essere discussa nel corso della prossima riunione del consiglio di amministrazione, o al massimo in quella successiva.
Questa, tuttavia, non è la prima volta che Diego della Valle interviene sul questo tema, solo pochi giorni fa aveva sottolineato la necessità di proteggere il Corriere della Sera contro i tentativi di compromettere i rapporti tra soci, giornalisti e direzione, citando espressamente la lettera in cui Generali figurava in veste di firmataria senza saperne nulla. La lettera in questione è quella in cui alcuni grandi azionisti del patto di Rcs si definivano insoddisfatti della linea editoriale del Corriere, la cui esistenza è stata però smentita dal presidente di Rcs Piergaetano Marchetti.
Della Valle ha definito il Corriere della Sera “un’azienda che deve diventare moderna e che ha un grande futuro davanti“.