L’agenzia di rating non vede particolari rischi al ribasso per il settore finanziario e prevede un’economia in accelerazione tra il 2013 e il 2014. Un altro fattore di positività arriva dalla riduzione del debito, che viaggia al ribasso verso i livelli pre-crisi. Il tasso medio di crescita dell’economia viene stimato intorno al 2,5%. Tra i tasti dolenti c’è sempre il mancato accordo politico sulla diminuzione del deficit di bilancio.
Al momento è stato stabilito che dal 2013 partirà il cosiddetto “fiscal cliff”, con tagli automatici alla spesa e aumento delle tasse, che però potrebbe gettare l’economia americana in una pericolosa spirale recessiva. Se queste misure di riduzione del deficit dovessero essere riviste o cancellate, l’economia USA ne beneficerebbe ma ci sarebbe un deterioramento del deficit. Secondo Fitch, c’è sempre meno spazio per implementare nuove misure di stimolo monetario e fiscale.
L’agenzia di rating ha già dichiarato che l’outlook resterà negativo fino alla fine del 2013, in assenza di “eventi significativi in direzione opposta”. Tra le altre agenzie di rating, Moody’s ha sempre un giudizio AAA sugli USA con outlook negativo, mentre S&P valuta gli States con rating AA+ da agosto 2011 e outlook negativo.