Dopo le comunicazioni delle decisioni in materia di politica monetaria da parte della Federal Reserve, tra le più dovish degli anni recenti per dirla tutta, e la festività del primo maggio che ha ridotto ieri la liquidità in maniera sensibile, oggi tutti gli occhi sono puntati sulla pubblicazione dei dati sul lavoro negli Stati Uniti che, questi sì, porteranno ad ottima volatilità quanto meno nel brevissimo periodo.Un nulla di fatto dunque dopo il meeting del Federal Open Market Committee le cui decisioni sono state comunicate mercoledì sera. Laddove le attese erano non tanto legate a stravolgimenti sostanziali del percorso intrapreso sia in materia di tapering del Quantitative Easing che di forward guidance sui tassi di interesse quanto piuttosto ad un’analisi qualitativa circa appunto lo stato dell’economia USA in relazione ad eventuali tempistiche di intervento,spiega Davide Marone di DailyFx, lo statement reso pubblico è stato estremamente dovish e di fatto non ha portato a movimenti particolarmente degni di nota sul mercato. La Fed ha annunciato un ulteriore taglio di 10 miliardi di dollari al suo asset purchase program, portando di fatto ora a 45 miliardi gli acquisti di titoli di stato e di MBS su base mensile e mantenendo la rotta che dunque vedrebbe coincidere la fine dell’anno con quella del Quantitative Easing 3. I tassi di interesse sono naturalmente rimasti contenuti nel corridoio 0,00%-0,25%, è la cronaca si può ritenere qui terminata.
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Il wording è rimasto sostanzialmente invariato, con la reiterazione del fatto che l’attuale target i tassi dei federal funds resta appropriato anche per un considerevole periodo dei tempo dopo che il piano di acquisto titoli sarà terminato.