L’economia americana, sta mostrando dei segnali di ripresa e la sua valuta si è rafforzata rispetto ai principali cross valutari.
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“Dopo una prima timida reazione dei mercati del 18 dicembre infatti, tutto è tornato come prima, con le borse a tornare verso i massimi e come ci attendevamo a segnarne di nuovi, con il dollaro americano che ha continuato la propria strada di rafforzamento contro lo yen giapponese ed il dollaro australiano, e di relativo indebolimento contro euro e sterlina; con le materie prime che hanno rispettato le attese sul petrolio e con l’oro che è tornato a scendere, in correlazione inversa con le borse ed in rispetto del trend principale che fin ora lo ha visto a ribasso a causa del fatto che di inflazione da cui proteggersi, purtroppo, non ce n’è. Questo il quadro da cui partire per ragionare sul primo trimestre 2014, dove cominceremo non dalla dicotomia tra debolezza e forza di dollaro a seconda delle divise con cui si rapporta, ma dalla forza o debolezza delle stesse nei confronti del biglietto verde” si legge nel commento del DailyFX – FXCM Matteo Paganini e Davide Marone.
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“Il primo fattore di attenzione sarà la forza della moneta unica europea, pur di fronte ad aspettative di crescita e di inflazione non tra le più rosee esplicitate da Mario Draghi, che ha dichiarato di essere pronto a metter in atto tutte le politiche monetarie non convenzionali che dovessero rendersi necessarie per aiutare il mercato del credito, ancora il punto debole di tutta l’area euro, senza però concentrarsi sull’estrema forza del cambio eurodollaro che sta continuando a mettere in difficoltà le esportazioni dei Paesi periferici europei”.