Il gruppo ha archiviato il 2010 con utili pari a 557 milioni di euro, ossia in calo del 22,4% rispetto ai 718 milioni del 2009. Il margine operativo lordo si è attestato a 1.589 milioni di euro, mentre il free operating cash flow è risultato positivo per 443 milioni rispetto ai 563 milioni del 2009.
Nel periodo in esame il portafoglio ordini del gruppo si è attestato a 48,6 miliardi di euro, ossia in crescita del 7,8% rispetto all’anno precedente, mentre gli ordini sono cresciuti a del 6,4% a 22 miliardi. Al 31 dicembre 2010 l’indebitamento finanziario netto è risultato pari a 3.133 milioni di euro, rispetto ai 3.070 milioni registrati a fine 2009.
Nonostante si tratti di risultati tutto sommato positivi, a Piazza Affari la quotazione Finmeccanica cede in tarda mattinata circa un punto percentuale. Ad influire negativamente sono soprattutto i timori relativi all’esposizione in Libia del gruppo. A riguardo l’amministratore delegato Pier Francesco Guarguaglini ha spiegato che al momento l’impatto della crisi in Libia su Finmeccanica non è significativo, tuttavia se la crisi si dovesse allargare al mondo arabo il discorso sarebbe molto diverso.
L’esposizione di Finmeccanica in Libia in termini di Ebitda è dello 0,6-0,8% (circa 60-70 milioni), mentre in termini di ricavi si aggira tra i 250 e i 350 milioni su ricavi complessivi stimati per il 2011 di 18,3-19 miliardi.
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