Tra questi figurano gli analisti di Deutsche Bank, che hanno comunicato di aver tagliato il target price sui titoli di ben sette banche italiane, in particolare è stato rivisto al ribasso il target price di Banco Popolare a 1,7 da 2 euro, di Intesa Sanpaolo a 2,1 da 2,2 euro, di Unicredit a 1,6 da 1,8 euro, di Mps a 0,8 da 0,9 euro, di Bpm a 1,3 da 1,7 euro, di Credito emiliano a 3,4 da 4 euro e di Ubi Banca a 3,4 da 4 euro.
Il taglio del rating su titoli di alcune tra le principali banche italiane ha seguito il taglio delle previsioni di crescita del Pil 2012 in Europa dall’1,5% allo 0,8% e in Italia dall’1% allo 0,4%. Di conseguenza gli esperti prevedono guadagni più deboli anche per le banche italiane, motivo per il quale hanno ridotto le loro stime relative all’utile per azione 2012 portandole ad un range compreso tra il 4% e il 17%.
[UNICREDIT COVERED BOND DA UN MILIARDO]
Analoga decisione è stata presa nei giorni scorsi da JP Morgan, che ha rivisto al ribasso le stime relative all’utile netto e all’utile per azione delle banche italiane in relazione al periodo 2011-2013. Le previsioni relative all’utile netto, in particolare, sono state tagliate del 20% al di sotto delle stime del consenso, mentre le previsioni Eps sono state tagliate del 13% in media rispetto alle attuali previsioni del consenso.
Anche in questo caso è stato tagliato il target price su alcuni tra i principali titoli del comparto bancario, in particolare il target price del titolo Bpm è stato portato da 1,40 a 1,25 euro, quello di Banco Popolare da 1,35 a 1,15 euro e quello di Ubi Banca da 4,1 a 3,3 euro.