Danimarca sempre più lontana dall’euro

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La Danimarca continua ad avere perplessità sull’euro, dopo che negli ultimi tempi anche la Polonia aveva fatto intendere di non avere alcuna intenzione di entrare nella zona euro. Il paese scandinavo resta, quindi, fuori dall’euro e probabilmente non vi entrerà mai. D’altronde i danesi non hanno mai mostrato grande interesse per la moneta unica, già quando nel 1993 decisero di non aderire al processo di convergenza verso l’euro e di restare aggrappati alla propria corona. Dopo il referendum di 20 anni fa, sembra proprio che non se ne farà un altro.

Il primo ministro danese Helle Thorning-Schmidt, a metà del proprio mandato in scadenza nel 2015, ha dichiarato senza mezzi termini che non ha “alcun senso discutere di una simile possibilità neanche nella prossima legislatura”. La posizione della Danimarca resta quindi euroscettica, un sentimento molto diffuso nel Nord Europa anche in quei paesi che al momento si trovano nell’eurozona. Secondo i sondaggi, oggi i “no all’euro” vincerebbero con un margine del 42%.

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Copenaghen non ha alcuna intenzione di entrare nell’euro, visto che questa scelta è stat finora premiante in termini economico-finanziari. Il paese scandinavo è rimasto fuori dalla tempesta che negli ultimi anni si è abbattuta sull’area euro. Il cambio della corona danese resta ancorato all’euro, ma la politica monetaria è separata da quella messa in campo da Francoforte per l’intera unione monetaria europea.

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Inoltre, la Danimarca è un paese che mantiene il massimo giudizio di affidabilità creditizia delle tre principali agenzie di rating internazionali. La solidità dell’economia e delle finanze pubbliche fa da contraltare alla debolezza strutturale dell’area euro, con i suoi debiti pubblici fuori controllo. Il rendimento dei bond decennali danesi è appena 10 punti base sopra il Bund tedesco.